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La “segretaria del male” non si pente, la 96enne nazista ascolta impassibile gli scampati al lager

Nessun segno di pentimento da Irmgard Furchner durante le prime testimonianze degli scampati allo sterminio nazista durante il processo a suo carico in Germania.
A cura di Antonio Palma
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Nessun segno di pentimento per i suoi atti né tantomeno di comprensione per quello che è accaduto alle vittime dei lager nazisti in cui lei lavorava, così Irmgard Furchner ha affrontato le prime testimonianze degli scampati allo sterminio nazista durante il processo a suo carico in Germania. La donna ormai 96enne, soprannominata La "segretaria del male", ha ascoltato impassibile le ricostruzioni di quanto avveniva nel campo di concentramento di Stutthof e di cui è accusata come dattilografa e zelante tuttofare del comandante delle SS Paul Werner Hoppe. L'anziana, che nel settembre scorso aveva anche tentato una fuga a piedi pur di non sottoporsi al processo prima di essere fermata in aeroporto, si è presentata in Aula  in sedia a rotelle  e bastone con occhiali scuri e berretto ma ha guardato per tutto il tempo in faccia il primo testimone dell'accusa, Josef Salomonovic, senza nessun segno di rimorso.

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La dona continua a sostenere di non aver mai saputo nulla di quanto accadeva nel campo di concentramento di Stutthof, dove sono state uccise più di 65.000 persone, di cui circa 28.000 ebrei.  Per l'accusa però non poteva non sapere visto che aveva 18 anni quando iniziò a lavorare come stenografa per il comandante del campo. La donna è accusata di aver timbrato migliaia di certificati di morte e tenuto il conteggio di quanti entravano e morivano nel campo gasati, bruciati, fucilati o torturati. Solo numeri per lei che trasmetteva gli ordini al quartier generale delle SS. "Dovrebbe avere delle difficoltà a dormire la notte" ha dichiarato il  testimone che nel campo nazista ha perso la famiglia, riuscendo a scampare alla morte per miracolo. Il riferimento dell'uomo ormai 83enne al fatto che la donna, a un certo punto dell'udienza si è anche appisolata costringendo il giudice a fare una pausa.

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L'83enne sopravvissuto ha ricordato che aveva sei anni quando ha perso suo padre a quell'età per un'iniezione letale al cuore nel campo di concentramento di Stutthof. Uno degli 11.412 assassini avvenuti nel campo di concentramento di Stutthof tra il 1943 e il 1945 e di cui  la signora Furchner è accusata di essere complice. “Non è facile ripensare a tutto questo ma  un dovere morale anche se non è piacevole", ha detto alla corte mentre mostrava una fotografia di suo padre. Parlando coi giornalisti, l'83enne ha spiegato di ritenere la 96enne indirettamente colpevole anche se tutto ciò che ha fatto è stato timbrare il certificato di morte di suo padre.

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