La pornostar Bonnie Blue in furgone in cerca di neo diplomati per i video: arrestata ed espulsa dall’Indonesia

La pornostar britannica Bonnie Blue è stata arrestata ed espulsa dall'Indonesia dopo essere stata beccata su un furgone chiamato "Bang Bus" col quale prometteva di voler andare a caccia di neo diplomati "appena maggiorenni" per produrre materiale pornografico. La donna, all'anagrafe Tia Billinger, rischiava 12 anni di carcere per violazione delle severe norme indonesiane nella produzione di materiale per adulti ma alla fine è riuscita ad evitare l'accusa più grave ed è stata dichiarata colpevole da un tribunale di Bali solo per un reato minore relativo al codice della strada ed espulsa per violazione delle norme sull'immigrazione.
Secondo gli inquirenti locali, infatti, Bonnie Blue era arrivata nel paese asiatico con un visto turistico ma in realtà stava svolgendo attività lavorativa per la sua agenzia di produzione video. La 26enne però è riuscita a dimostrare che i filmati che stava realizzando erano solo dei video divertenti senza alcun contenuto per adulti.
La pornostar era stata arrestata nei giorni scorsi insieme ad altre decine di persone dopo un'irruzione della polizia in uno studio di produzione a Bali. La polizia ha spiegato che tutti i 16 testimoni stranieri e 14 indonesiani fermati sono stati concordi nel dichiarare che stavano prendendo parte alla produzione di un "reality show a tema intrattenimento", ma hanno affermato che "non è stato prodotto alcun materiale indecente".
Racconti che sembrano aver convinto gli inquirenti locali risparmiando alla pornostar e a tutti loro una pesantissima condanna in un paese come l'Indonesia che proibisce severamente la produzione di materiale pornografico. La polizia ha riferito inoltre di aver esaminato anche i video registrati in un hotel nella zona e di non aver trovato elementi di pornografia né alcuna distribuzione illegale nel paese.
Le indagini quindi si sono concentrate poi sull'uso del furgoncino sul quale erano impressi i marchi "Bonnie Blue" e "Bang Bus" e sui permessi di soggiorno turistico della donna e di altri tre, identificati come responsabili della produzione dei contenuti commerciali. Sul furgone adibito al trasporto merci infatti erano trasportati altri giovani mentre il visto turistico non permette di lavorare nel Paese.
La pornostar, nota per alcuni video controversi in cui girava per le università alla ricerca di adolescenti "appena maggiorenni" a bordo di un bus, era stata già protagonista di un caso analogo in Australia dove l'anno scorso aveva progettato di produrre materiale pornografico che coinvolgesse giovani adulti e per questo il suo visto turistico era stato annullato.