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La Danimarca vuole confinare i migranti che non possono essere rimpatriati su un’isola deserta

La struttura di Lindholm tratterrà i cittadini stranieri che la Danimarca non è in grado di espellere, ad esempio perché non esiste alcun accordo di rimpatrio tra la Danimarca e il paese d’origine. L’accordo di Lindholm, in sostanza, mira a  rendere la vita degli immigrati irregolari intollerabile così da costringerli a lasciare il paese volontariamente.
A cura di Charlotte Matteini
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La Danimarca sta pensando di isolare i cittadini stranieri con condanne pendenti o che si sono visti respingere la richiesta di asilo e non possono essere rimpatriati sull’isola di Lindholm, un territorio di sette ettari in mezzo al mare raggiungibile solo via traghetto. Secondo quanto si apprende dalla stampa danese, la disposizione fa parte del nuovo accordo di bilancio raggiunto tra il governo conservatore della Danimarca e il Partito popolare danese, che da sempre chiede norme più restrittive in materia di immigrazione. L'accordo prevede dunque che i cittadini stranieri condannati per crimini e in attesa di espulsione saranno trattenuti in una struttura a Lindholm.

I richiedenti asilo respinti ma che non possono essere rimpatriati ricevono dal governo danese un alloggio in cui non possono preparare i loro pasti, del cibo e un assegno di circa 1,20 dollari al giorno, che viene però trattenuto se non cooperano con le autorità. Al momento, nei due centri di espulsione della Danimarca ci sono centinaia di migranti che non hanno diritto a restare nel paese ma che si rifiutano di tornare nel loro paese di origine e non possono essere espulsi.

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"Non saranno imprigionati", ha dichiarato il ministro delle Finanze Jensen. "Ci sarà un servizio di traghetti da e per l'isola, ma il traghetto non opererà tutto il giorno, e di notte dovranno rimanere al centro di partenza. In questo modo saremo in grado di monitorare meglio dove si trovano". La struttura di Lindholm tratterrà i cittadini stranieri che la Danimarca non è in grado di espellere, ad esempio perché non esiste alcun accordo di rimpatrio tra la Danimarca e il paese d'origine. L’accordo di Lindholm, in sostanza, mira a  rendere la vita degli immigrati irregolari intollerabile così da costringerli a lasciare il paese volontariamente.

"Per noi è un problema vedere che alcuni stranieri che sono stati effettivamente condannati al rimpatrio stanno ancora commettendo reati e non abbiamo modo di monitorarli", ha spiegato il ministro Jensen. Le opposizioni danesi nel frattempo protestano e segnalano la disumanità insita nella proposta avanzata dal governo.

Attualmente, Lindholm è utilizzata dall'Istituto veterinario della Technical University of Denmark che svolge attività di ricerca sui virus che colpiscono bovini e suini. L'attività di ricerca viene effettuata su quest'isola disabitata per precauzione, per scongiurare eventuali contagi. Quando il centro di  Lindholm entrerà in funzione, probabilmente nel 2021, il DTU lascerà l'isola.

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