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Kiev assediata, ma la Capitale ucraina resiste: perché le truppe russe non riescono ad avanzare

Secondo un rapporto dell’Intelligence inglese, l’avanzata delle truppe russe su Kiev procede molto lentamente: “Restano a 30 chilometri dalla Capitale ucraina, grazie alla ferma resistenza della popolazione, a guasti meccanici e a congestione”.
A cura di Ida Artiaco
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Continua l'assedio delle truppe russe a Kiev, dove sono proseguite per tutta la notte le esplosioni e le sirene non hanno smesso di suonare. L'esercito di Mosca si trova circa ad una trentina di chilometri dalla Capitale, che tuttavia continua a resistere. Il perché i soldati di Putin non siano ancora riusciti ad arrivare in città è presto detto: secondo quanto riferito in un rapporto dell'Intelligence inglese, citato dal quotidiano The Guardian, l'avanzata russa su Kiev è stata ritardata da "ferma resistenza ucraina, da guasti meccanici e congestione delle strade" e per questo rimane a più di 30 chilometri dal centro. Nello specifico, si legge nel documento, "il corpo principale della grande colonna russa che avanza su Kiev ha fatto pochissimi progressi negli ultimi tre giorni".

Nonostante i pesanti bombardamenti russi, non solo Kiev ma anche le città di Kharkiv, Chernihiv e Mariupol rimangono in mano ucraina. Alcune forze russe sono entrate ieri sera nella città di Kherson ma la situazione militare rimane poco chiara. Il rapporto inglese aggiunge che il ministero della Difesa di Mosca "è stato costretto ad ammettere" che 498 soldati russi sono già stati uccisi e 1.597 feriti nella guerra di Putin, aggiungendo che il numero effettivo di morti e feriti "sarà quasi certamente considerevolmente più alto" e continuerà a salire.

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Intanto, Ukrinform, il  servizio stampa delle Forze terrestri delle Forze armate ucraine, ha fatto sapere tramite un comunicato pubblicato anche sui propri profili social che "le destinazioni più pericolose nella regione di Kiev sono: l'autostrada Zhytomyr, Bucha-Irpin-Gostomel, la parte settentrionale del distretto di Vyshgorod", aggiungendo che "il 3 marzo le forze di occupazione, senza successo in quasi tutte le aree, hanno nuovamente fatto ricorso ai bombardamenti notturni delle aree residenziali. La Capitale e altre città ucraine sono state colpite da missili", ma al momento resistono.

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