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Jan Kuciak, otto arresti per l’omicidio del giornalista slovacco e della fidanzata

Le autorità slovacche nelle scorse hanno arrestato otto persone in relazione al duplice assassinio avvenuto nel febbraio scorso. Con questa operazione, gli inquirenti locali dicono di aver identificato mandanti, complici ed esecutori del delitto del giovane cronista e della sua ancor più giovane promessa sposa.
A cura di Antonio Palma
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C'è la svolta nelle indagini sullomicidio del giornalista investigativo Jan Kuciak e della sua fidanzata Martina Kusnirova, uccisi inun agguato nel febbraio scorso nel loro appartamento in Slovacchia. L'Agenzia Nazionale Anti Crimine slovacca (Národná kriminálna agentúra – NAKA) infatti ha reso noto di aver individuato ed arrestato otto persone all'alba di stamani, in relazione al duplice assassinio. Si tratterebbe di  otto uomini della zona di Kolárovo tra cui anche un ex poliziotto. Gli investigatori sarebbero arrivati a loro grazie alla analisi di tutti gli indirizzi IP che hanno effettuato ricerche su Google Street View generando mappe della zona nella quale sono stati commessi gli omicidi. Con questa operazione, gli inquirenti locali dicono di aver identificato mandanti, complici ed esecutori del delitto del giovane cronista e della sua ancor più giovane promessa sposa, una archeologa vittima incolpevole dell'efferato delitto.

Le due vittime erano stati raggiunti dai killer lo scorso 21 febbraio e freddati a colpi di arma da fuoco, lui al petto e lei alla testa, all'interno del loro abitazione di Veľká Mača, a sessantacinque chilometri da Bratislava. Jan aveva ricevuto in passato svariate minacce ed intimidazioni proprio per il suo lavoro dopo per aver denunciato casi di corruzione, evasioni fiscali e frodi erariali, circostanza che ha certamente complicato le indagini della polizia. Tra i primi sospettati del duplice omicidio Nino Vadalà, un imprenditore calabrese in odore di ndrangheta, che nell'arco di pochi giorni era stato prima arrestato e poi rilasciato dalla polizia slovacca, assieme ad altri sei italiani ed infine nuovamente arrestato ed estradato in Italia, su richiesta delle nostre autorità, per una serie di grossi traffici di cocaina.

Proprio e le rivelazione dei rapporti tra Vadalà e alcune tra le più alte cariche dello stato avevano sollevato una ondata di indignazione popolare che porto il paese alla crisi di governo costringendo l'allora Premier Robert Fico a rassegnare le dimissioni insieme al ministro dell'interno e al capo della polizia. L'attuale primo ministro Peter Pellegrini anche per questo ha prontamente commentato la notizia si è detto soddisfatto degli arresti. “Sono stato felice di ricevere la notizia dell'arresto di alcuni sospetti in relazione all'omicidio di due giovani innocenti. Apprezzo il lavoro professionale degli inquirenti: la scoperta e la punizione dei colpevoli di questo omicidio è una delle priorità del mio governo” ha scritto  sul proprio profilo Facebook, aggiungendo: "Io credo che finalmente si possa chiarire e rivelare le ragioni di questo atto brutale che ha diviso la nostra società".

Ha collaborato Antonio Papaleo

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