Israele bombarda uno degli ultimi bar a Gaza con la connessione internet: tra i morti anche un giornalista

Un attacco militare israeliano ha colpito un caffè sulla costa di Gaza City, luogo noto tra i giornalisti locali per la presenza dell’ultima connessione internet stabile. Uno degli ultimi punti di accesso all’informazione. Centinaia i morti, tra cui un giornalista.
A cura di Francesca Moriero
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Un bombardamento israeliano ha colpito oggi un caffè situato sulla costa occidentale di Gaza City, provocando l'ennesima strage nella Striscia. Il locale, Al-Baqa Café, noto tra i giornalisti palestinesi come uno degli ultimi punti di accesso a una connessione internet funzionante, era frequentato da reporter e civili che cercavano di comunicare con l’esterno o inviare aggiornamenti sull'invasione israeliana ancora in corso. Secondo quanto raccontato a Fanpage.it dal giornalista palestinese Abubaker Abed, l’attacco ha causato la morte di almeno 40 persone, tra cui anche il fotoreporter Ismail Abu Hatab. I feriti sarebbero oltre cento. Tra loro la giornalista Bayan Abu Sultan, sopravvissuta all’attacco, e il reporter Anas Al-Sharif, che ha documentato la devastazione subito dopo l’esplosione. Tra le vittime, anche un calciatore, un ingegnere e un artista. L’attacco ha colpito un luogo noto e simbolico, diventato un rifugio per chi ancora prova a raccontare l’orrore quotidiano nella Striscia di Gaza.

Il giornalista Motaz Azaiza, in un messaggio condiviso online, ha ricordato invece un collega rimasto ucciso nel bombardamento, raccontando che era già stato ferito mesi prima da un attacco israeliano mentre cercava di lasciare Gaza per curarsi.

In un territorio dove l’accesso all’informazione è ormai drammaticamente compromesso, colpire un luogo di ritrovo noto per l’attività giornalistica rappresenta una grave violazione del diritto internazionale umanitario.

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