Iraq, attentato kamikaze dell’Isis in mausoleo sciita: almeno 35 morti

Lo Stato islamico ha attaccato una moschea sciita a nord di Baghdad facendo almeno 35 morti. Secondo la ricostruzione, due attentatori suicidi hanno fatto strage nei pressi del mausoleo sciita Sayid Mohammed bin Ali al-Hadi, uno dei più importanti in Iraq. Un terzo kamikaze è stato ucciso, prima che la sua cintura esplodesse. Nell’attentato si contano almeno altri 60 feriti, ma il bilancio è destinato a salire.
Il mausoleo si trova nella provincia di Salahuddin, a maggioranza sunnita. Il leader sciita Moqtada al-Sadr ha mobilitato la sua milizia, le Brigate della Pace, schierandola intorno al mausoleo, che si trova circa 70 chilometri a Nord di Baghdad, e nella vicina città di Samarra dove si trova la moschea dalla cupola d’oro, fatta saltare in aria nel 2006 da Al-Qaeda.
L'Isis considera gli sciiti come parte di un culto eretico. Secondo le ricostruzioni, la moschea è stata prima bersagliata da colpi di mortaio, poi sono arrivati gli attentatori che hanno aperto il fuoco contro i fedeli riuniti in preghiera. Quindi i primi due si sono fatti esplodere nel mercato antistante il tempio. In terzo è stato abbattuto prima che potesse azionare la sua cintura esplosiva. Ieri era anche il secondo giorno festivo per l’Eid el-Fitr che segna la fine del Ramadan. L'attacco segue quello che ha ucciso almeno 290 persone domenica a Baghdad, considerato il più grave attentato in Iraq dal 2003.