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India, 3.689 vittime di Covid in 24 ore. Vaccinato solo il 2% della popolazione: mancano le dosi

Nuovo record di vittime per Covid in India: sono 3.689 i morti registrati nel Paese nelle ultime 24 ore. Delegazioni dalla Cina e dall’Italia in partenza verso il Paese per fornire ossigeno agli ospedali. Disastrosa la campagna vaccinale: solo il 2% della popolazione è stato immunizzato a causa della mancanza di dosi disponibili. A Nuova Delhi prolungato il lockdown fino al 10 maggio.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Continua l'emergenza Coronavirus in India. I numeri della pandemia crescono vertiginosamente di giorno in giorno e gli ospedali non hanno più ossigeno a disposizione per i pazienti. Nelle ultime 24 ore il Paese ha rilevato 3.689 morti per Covid. Si tratta del numero più alto registrato in un solo giorno dall'inizio della pandemia. Le vittime sono complessivamente 215.542 secondo i dati diffusi dal ministero della Salute. I nuovi casi registrati sono invece 392.488. Questo è l'undicesimo giorno consecutivo in cui l'India supera i 300.0000 casi. Il Paese cerca di correre ai ripari: piede sull'acceleratore per quanto riguarda la campagna vaccinale. Sono state per ora somministrate oltre 156milioni di dosi. 

Pochi vaccini: immunizzato solo il 2% della popolazione

Per un Paese popoloso come l'India, 156milioni di dosi somministrate rappresentano un numero esiguo. Finora poco più del 2% della popolazione indiana è stato completamente immunizzato. Quasi 13,3 milioni di persone hanno presentato domanda per conseguire la vaccinazione il primo giorno di apertura delle registrazioni, eppure le dosi hanno iniziato a scarseggiare ancor prima dell'inizio della campagna. Diversi Stati hanno evidenziato la mancanza di forniture utili a rispondere alla domanda dei pazienti.

Mancano forniture mediche: rifornimenti da Cina e Italia

Arrivano anche forniture mediche per combattere la nuova variante emersa nel Paese. Secondo gli esperti, la variante indiana sarebbe più trasmissibile del virus che abbiamo imparato a conoscere. Per questo motivo, vista anche la pressione incontrollabile sugli ospedali, Nuova Delhi ha deciso di prorogare ulteriormente il lockdown fino al 10 maggio. Una misura che però rischia di non bastare: agli ospedali manca la strumentazione adatta a garantire i ricoveri e quindi il controllo delle forme più aggressive del virus. Da Taiwan partono le prime forniture: 500 bombole di ossigeno e dispositivi di protezione personale spediti dalla compagnia aerea taiwanese China Airlines. Taiwan ha provveduto ad evacuare i cittadini cinesi che vivono nel Paese. Anche l'Italia si prepara a fare la sua parte con l'invio di strumentazione utile alla produzione di ossigeno negli ospedali. Un team nostrano ha messo a disposizione il proprio Emergency team type 2 in grado di fornire ossigeno a un intero ospedale tradizionale o uno da campo. Il sistema è già stato collaudato lo scorso anno nell'ospedale temporaneo delle Ogr di Torino. Sono dodici strutture di questo tipo nel mondo e l'Italia ne possiede solo una.

Misure di contenimento

Nuova Delhi ha prolungato il lockdown fino al 10 maggio ma secondo l'infettivologo Anthony Fauci, consulente strategico della Casa Bianca per la Sanità, l'India dovrebbe attuare una chiusura totale dai contorni molto rigidi per combattere la situazione epidemiologica disperata. Secondo l'esperto, l'approccio dovrebbe essere quello utilizzato in guerra. "Il nemico è il virus – ha dichiarato – e va combattuto come in tempo di guerra perché in questo Paese l'emergenza è più impetuosa che mai. L'India dovrebbe chiudere temporaneamente ma totalmente".

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