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In Spagna è stata approvata una legge che rende un reato reato impedire a una donna di abortire

Il Parlamento di Madrid ha approvato una legge che punisce con il carcere chi prova a intimidire o molestare una donna che sta per eseguire un aborto.
A cura di Giacomo Andreoli
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D'ora in poi in Spagna sarà vietato impedire a una donna di abortire. Il Senato di Madrid ha infatti approvato in via definitiva una modifica del Codice penale che punisce chi intimidisce le donne o le molesta quando vanno in una clinica per interrompere la gravidanza. La legge è stata promossa dal Partito socialista del Premier Pedro Sánchez e sta per essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale, dopo di che entrerà in vigore.

Chiunque "al fine di ostacolare l’esercizio del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza" metterà in atto contro una donna "atti molesti, offensivi, intimidatori o coercitivi che ledano la sua libertà" verrà punito con il carcere: si va da tre mesi a un anno di reclusione oppure c'è la sanzione con i lavori di pubblica utilità. Con questa legge rischiano le stesse pene anche tutte le persone che provano a intimidire gli operatori sanitari che lavorano nelle cliniche dove si fanno aborti.

L'aborto in Spagna è stato depenalizzato nel 1985 per stupro, malformazione fetale e grave rischio per la donna. Solo nel 2010, poi, è arrivata la piena legalizzazione fino alla quattordicesima settimana di gestazione. Ma a prescindere dalle leggi, nel Paese, che è fortemente cattolico, le donne che vogliono abortire hanno spesso molti problemi. Come in Italia, infatti, ci sono molti medici obiettori di coscienza e sono molto attivi e presenti sul territorio i cosiddetti movimenti “anti-scelta”.

Questi collettivi contro l'aborto si riuniscono spesso fuori dalle cliniche e cercano di convincere le donne a non entrare. Per farlo recitano slogan, pregano, mostrano cartelli o fanno vedere alle donne piccoli feti di plastica. Quindi provano a convincerle a salire su un furgone dove far sentire loro il battito del cuore del feto. Ora questi antiabortisti hanno manifestato fuori dal Senato contro la legge, dicendo che in questo modo viene criminalizzata la loro attività in maniera ingiustificata.

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