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Imu alla chiesa: L’Ue intima all’Italia di farsi pagare gli arretrati

Secondo il quotidiano Milano Finanza, l’Ue avrebbe chiesto al governo italiano di farsi pagare gli arretrati dell’Imu dal 2006 ad oggi sui locali degli enti no profit ad uso commerciale, altrimenti scatteranno le sanzioni.
A cura di Antonio Palma
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Imu alla chiesa: L'Ue intima all'Italia di farsi pagare gli arretrati

Sembra sempre più concreta la possibilità che a rimetterci per il mancato pagamento dell’Imu da parte della chiesa e di tutti gli altri enti no profit sarà lo Stato italiano o meglio le nostre tasche. Secondo quanto riporta il Quotidiano Milano Finanza  la Commissione europea ha chiesto allo Stato italiano che tutte le organizzazioni come ad esempio partiti, sindacati, fondazioni e anche la Chiesa paghino tutte le rate dell'Imu dovute a partire dal 2006, cioè da quando è stato deciso il pagamento dell’imposta comunale, cioè la vecchia Ici, anche per gli immobili degli enti non profit che hanno un uso commerciale.  Se il Governo non provvederà a richiedere le somme scatteranno immediate le sanzioni da parte della Commissione europea. Era stata proprio l’apertura da parte l'Unione europea di una procedura di infrazione per distorsione della concorrenza a far accelerare l’iter al governo per stabilire precisamente quali enti no profit avessero l’obbligo di pagare l’Imu, però, dopo la bocciatura da parte del Consiglio di Stato del decreto attuativo il tutto si è bloccato, nonostante le rassicurazioni del Ministro Grilli.

Adesso però la commissione europea sembrerebbe andare oltre, in pratica anche se il governo entro il 31 dicembre riuscisse a mettere una parola fine al problema, la questione non sarebbe risolta. Il decreto prevede infatti l'obbligo del pagamento dell’Imu solo a partire dal 2013, fatto che dall’Ue vedono come una sorta di condono in quanto non terrebbe conto delle trasgressioni alle norme avvenute negli anni precedenti e per questo motivo chiede al governo che si facciano pagare anche gli arretrati. Ma la difficoltà nell'applicare retroattivamente la norma sembra abbastanza chiara a tutti anche perché si parla di migliaia di edifici e di cifre cospicue, si va dai circa 100 milioni di euro all'anno stimate dal ministero del Tesoro ai 200 milioni di cui parla il presidente dell'Anci Graziano Delrio. In pratica si rischia ancora una volta per l’inefficienza dei nostri politici passati di far ricadere le colpe su tutti gli italiani, in quanto lo stato potrebbe essere costretto a pagare una sanzione salata per non aver fatto rispettare le regole della concorrenza.

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