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Il primo testimone dei brogli denunciati da Trump è un condannato per violenza sessuale

Rudy Giuliani, legale di fiducia del presidente degli Stati Uniti uscente Donald Trump, ha scelto un uomo condannato per violenza sessuale come primo testimone dei presunti brogli elettorali in Pennsylvania: si chiama Daryl Brooks e negli anni ’90 è stato per tre anni e mezzo in prigione. “Venni incastrato da agenti corrotti”.
A cura di Davide Falcioni
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Rudy Giuliani, avvocato di fiducia del presidente degli Stati Uniti uscente Donald Trump, ha scelto un uomo condannato per violenza sessuale sui minori come primo testimone dei presunti brogli elettorali in Pennsylvania: si chiama Daryl Brooks e all'indomani della vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali è stato chiamato da Giuliani sul palco durante una conferenza stampa a raccontare le presunte irregolarità – finora mai provate – ai seggi: "Questa non è democrazia. Non ci è stato permesso di controllare le schede elettorali e verificare se ci siano stati dei brogli", ha dichiarato l'uomo subito dopo essere salito sul palco Philadelphia.

Le decine di giornalisti assiepati coi taccuini alla mano hanno stentato a credere ai loro occhi. Daryl Brooks infatti è una loro vecchia conoscenza e non è propriamente il primo testimone che verrebbe normalmente invitato su un palco a raccontare i brogli elettorali: l'uomo, infatti, è stato a lungo in carcere durante gli anni '90 con l'accusa di violenza sessuale e atti osceni in pubblico commessi davanti a due bambine di 7 e 11 anni. Dal canto suo l'ex detenuto si è sempre difeso sostenendo che quelle due ragazzine erano figlie di spacciatori del quartiere che gli avevano teso una trappola: "Sono stato in prigione per tre anni e mezzo quando avevo 25 anni", ha dichiarato Brooks, aggiungendo però di essere stato incastrato da un gruppo di poliziotti corrotti.

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Dopo aver scontato la sua pena ed essere stato scarcerato il Partito Repubblicano ha comunque deciso di candidarlo in svariate elezioni del New Jersey: nel corso dell'ultima tornata elettorale è invece stato nominato rappresentante di lista, naturalmente a favore di Donald Trump. È proprio per questo che Rudy Giuliani l'ha voluto al suo fianco come testimone dei presunti brogli elettorali che avrebbero determinato la sconfitta del tycoon newyorkese.

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