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Il mistero dell’italiano sequestrato a New York si infittisce: prelevato da due poliziotti usati come guardie

A prendere la vittima all’aeroporto e a portarlo nell’abitazione di New York, dove poi è stato tenuto prigioniero e torturatofino alla sua rocambolesca fuga, è stato un poliziotto assoldato da uno degli arrestati insieme a un collega come guardia del corpo.
A cura di Antonio Palma
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Si infittisce sempre di più il mistero del 29enne italiano sequestrato a New York e torturato per settimane da due investitori in criptovalute che volevano rubargli decine di migliaia di dollari in Bitcoin. Gli inquirenti statunitense infatti hanno scoperto che a portare Michael Valentino Teofrasto Carturan in quell’appartamento dove poi è stato rapito è stato un poliziotto usato come guardia del corpo da uno degli arrestati insieme a un collega.

Si tratta di due detective di lunga esperienza ora entrambi sospesi dal servizio in attesa dell'esito delle indagini sul caso che li ha coinvolti indirettamente. I due al momento non sono accusati di aver partecipato alle torture ma gli inquirenti vogliono capire la loro posizione in merito alle attività di John Woeltz, l’imprenditore del settore delle criptovalute arrestato e incriminato insieme a William Duplessie per il rapimento.

William Duplessie e John Woeltz
William Duplessie e John Woeltz

Uno degli investigatori di polizia coinvolto, Roberto Cordero, da anni fa parte della sicurezza del sindaco Eric Adams. Sarebbe stato proprio lui a prendere la vittima all'aeroporto il 6 maggio e a portarlo nell’abitazione, dove poi è stato tenuto prigioniero fino alla sua rocambolesca fuga la settimana scorsa. L’agente, insieme all'altro detective coinvolto, Raymond J. Low, specializzato in casi di droga a Manhattan, sarebbero stati ingaggiati come guardie del corpo.

Al momento non è chiaro se i detective fossero impiegati direttamente o se lavorassero per una società di sicurezza privata. Secondo le regole del Dipartimento di Polizia, gli agenti possono lavorare per le società di sicurezza nel tempo libero ma solo previa autorizzazione dello stesso Dipartimento di Polizia che in questo caso pare non ci fosse.

Non si sa se i due agenti erano sul posto durante il crimine né se fossero a conoscenza di quanto avveniva nell’abitazione. Gli accertamenti sono in corso e intanto i loro distintive e le armi sono stati confiscati e i due assegnati a compiti amministrativi.

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