Honolulu, fiamme in un grattacielo: almeno 3 morti e una decina di feriti

Sono almeno tre le vittime accertate e dodici i feriti di un incendio divampato in un grattacielo a Honolulu, alle Hawaii. Le cause del rogo sono ancora sconosciute ma, secondo le autorità locali, il Marco Polo building – grattacielo di 36 piani – non aveva sistemi antincendio. I vigili del fuoco hanno detto che l’incendio è scoppiato poco dopo le due del pomeriggio in un appartamento al ventiseiesimo piano dell'edificio ma col passare delle ore si è allargato fino al ventottesimo piano invadendo altri appartamenti. Le tre vittime sono state trovate al ventiseiesimo piano. Per spegnere le fiamme sul posto sono intervenuti un centinaio di uomini e un elicottero. Terrorizzati i residenti: “Sembrava un film horror”, ha raccontato una donna di settantuno anni che vive al trentunesimo piano del palazzo e che è riuscita a mettersi in salvo scendendo al diciassettesimo piano attraverso una scala di sicurezza. Centinaia le persone scappate dal complesso di appartamenti per il fumo ma i vigili del fuoco non escludono che vi siano altre persone intrappolate.
L’edificio non era dotato di sistemi antincendio – Il grattacielo è stato costruito nel 1971, prima che la legge imponesse l'installazione di erogatori automatici (detti sprinkler) che si attivano in caso di incendio. “Senza alcun dubbio, se ci fossero stati gli spruzzatori automatici in quell'appartamento, il fuoco sarebbe stato contenuto in quell'unità”, ha detto una residente ai media locali. Anche il sindaco della città, Kirk Caldwell, ha commentato il tragico episodio dicendo che occorre varare una legge che imponga l'installazione di sistemi antincendio negli edifici più vecchi. “Il problema più rilevante è il costo – ha spiegato -. I residenti devono pagare. È un sistema costoso. Ma se ti salva la vita, allora vale la pena pagare”.