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Graffiata da cucciolo di cane in vacanza, turista torna a casa e muore per rabbia: “Non gli ha dato importanza”

È la terribile storia di Yvonne Ford, donna inglese dello Yorkshire che è entrata in contatto con un cane randagio durante una vacanza in Marocco senza sapere che l’animale era affetto da rabbia. “Non gli aveva dato molta importanza, prendete sul serio i morsi degli animali” ha dichiarato la figlia.
A cura di Antonio Palma
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Graffiata da un piccolo cucciolo di cane mentre si trovava in vacanza all'estero, non aveva dato importanza alla cosa ma una volta tornata a casa la turista britannica ha iniziato ad accusare vari malesseri fino al decesso per aver contratto la rabbia. È la terribile storia di Yvonne Ford, donna inglese dello Yorkshire che è entrata in contatto con un cane randagio durante una vacanza in Marocco a inizio anno senza sapere che l'animale era affetto da rabbia.

L'animale l'aveva graffiata ma solo leggermente e lei non gli aveva dato molta importanza, come ha raccontato la figlia. Una volta tornata a casa, però, ha iniziato ad accusare vari fastidi come mal di testa e dolori vari che sembravano però malanni passeggeri che non aveva collegato al fatto. La situazione è degenerata improvvisamente due settimane fa quando la donna ha accusato sintomi gravissimi che prima le hanno impedito di camminare, poi di parlare e dormire e infine anche di deglutire.

Portata in ospedale, alla donna è stata diagnosticata la rabbia ma era troppo tardi e la signora è morta. Solo a quel punto è stato collegato il contatto con l'animale randagio avvenuto nel febbraio scorso. "Prendete sul serio i morsi degli animali, vaccinate i vostri animali domestici e informate chi vi circonda" è l'appello lanciato ora dalla figlia della donna.

La rabbia infatti può causare un'infezione potenzialmente letale del cervello e del sistema nervoso negli esseri umani. La trasmissione avviene attraverso ferite, come morsi e graffi, causati da animali infetti. Il trattamento sanitario post-esposizione è molto efficace ma solo se somministrato tempestivamente dopo l'esposizione al virus.

Le autorità sanitarie locali e l'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, confermando che sono in corso le valutazioni dei contatti stretti della vittima e degli operatori sanitari, hanno assicurato però in una dichiarazione che "Non vi è alcun rischio per la popolazione in generale, poiché non vi sono prove documentate della trasmissione della rabbia tra le persone".

Un portavoce dell'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito ha aggiunto che i contatti stretti della signora Ford e degli operatori sanitari sono stati valutati e, quando necessario, è stata loro offerta la possibilità di vaccinarsi a scopo precauzionale.

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