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Gaza, tregua di 10 ore, entrano camion di aiuti ONU. IDF lancerà 7 pallet di cibo (per 2 milioni di persone)

A seguito di una tregua di dieci ore questa mattina sono entrati a Gaza i primi camion ONU carichi di aiuti umanitari. Intanto l’IDF ha annunciato che lancerà 7 pallet di cibo su una popolazione – stremata – di oltre 2 milioni di abitanti.
A cura di Davide Falcioni
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L’esercito israeliano ha dato inizio questa mattina a una tregua quotidiana di 10 ore nelle zone di al-Mawasi, Deir el-Balah e Gaza City, in cui le operazioni militari saranno sospese dalle 10 alle 20 (ora locale). La misura, che resterà in vigore fino a nuovo avviso, mira a "facilitare la mobilità e la sicurezza dei civili" nelle aree in cui attualmente non sono presenti truppe israeliane sul terreno. Parallelamente, è stata istituita una finestra temporale di "rotte sicure" dalle 6 alle 23 per permettere il passaggio dei convogli umanitari dell’ONU e di altre organizzazioni che operano nel territorio assediato.

Media egiziani vicini confermano che i primi camion con gli aiuti umanitari hanno iniziato a entrare stamani nella Striscia di Gaza: "I camion con gli aiuti egiziani iniziano a entrare nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah", ha riferisce Al-Qahera News su X, insieme a filmati dei convogli di aiuti in movimento nella zona di confine.

In questo quadro, le Nazioni Unite intensificheranno gli sforzi per distribuire cibo ai palestinesi nella Striscia di Gaza approfittando delle pause umanitarie annunciate da Israele in aree designate. Lo ha dichiarato il responsabile umanitario dell’Onu, Tom Fletcher, in un post su X. "Accogliamo con favore l’annuncio di pause umanitarie a Gaza per consentire il passaggio degli aiuti. Siamo in contatto con le nostre squadre sul terreno, che faranno tutto il possibile per raggiungere in questa finestra il maggior numero di persone affamate", ha scritto Fletcher.

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Israele lancerà 7 pallet di aiuti umanitari su Gaza

In un contesto di grave emergenza umanitaria, l’esercito israeliano ha inoltre annunciato la ripresa dei lanci aerei di aiuti coordinati con organizzazioni internazionali. I rifornimenti includeranno però appena sette pallet di beni essenziali come farina, zucchero e alimenti in scatola forniti da partner esteri. Sebbene accolti con favore, i lanci aerei sono stati definiti da molti funzionari umanitari come simbolici e insufficienti rispetto alla necessità di consentire un flusso continuo di rifornimenti via terra. Nella Striscia di Gaza, infatti, vivono oltre due milioni di persone.

Nonostante queste aperture, il blocco israeliano sull’enclave di Gaza resta in vigore e continua a causare una crisi umanitaria senza precedenti, con gravi carenze di cibo, acqua e medicinali. Le organizzazioni umanitarie e i rappresentanti delle Nazioni Unite continuano a chiedere la rimozione totale del blocco e l’accesso senza restrizioni agli aiuti, sottolineando che le misure parziali adottate finora non sono sufficienti a fronteggiare una crisi in rapido peggioramento.

L'equipaggio della Freedom Flottilla illegalmente detenuto in Israele

Intanto l’organizzazione Gaza Freedom Flotilla denuncia che l’equipaggio della nave Handala – assaltata ieri sera dall'IDF – è "illegalmente detenuto da Israele da oltre otto ore, dopo essere stato sequestrato in acque internazionali e condotto con la forza in un porto israeliano". La comunicazione è arrivata tramite un post sui social, in cui si accusa Tel Aviv di aver interrotto ogni contatto con la nave a partire dalle 23:43 locali di ieri, dopo che le forze israeliane avevano disattivato le telecamere di bordo.

La Handala faceva parte della Freedom Flotilla diretta verso Gaza con aiuti per la popolazione palestinese, nel tentativo di forzare il blocco navale imposto da Israele. Secondo il quotidiano Haaretz, i soldati israeliani sono saliti a bordo senza incontrare resistenza, e poco dopo l’irruzione è stata trasmessa un’ultima immagine in cui si vede un militare sequestrare una telecamera.

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