Francia, Consiglio di Stato dà il via libera alla fecondazione post-mortem

Nonostante sia una una situazione eccezionale e contraria alle leggi attualmente in vigore, il Consiglio di Stato francese ha acconsentito all'esportazione dello sperma di Nicola Turri per effetturare i tentativi di fecondazione post-mortem richiesti dalla vedova, la trentenne Mariana Gonzales Gomez. Nicola Turri è morto lo scorso anno, portato via da una leucemia.
Nicola scoprì di essere malato nel 2013, nonostante questo la coppia decise di provare a coronare il proprio sogno: avere un figlio. Tentarono l'inseminazione artificiale durante gli ultimi mesi di vita di Nicola, ma l'operazione non dette risultati. Così, resosi conto della situazione, Nicola congelò il suo sperma, attualmente conservato nell'ospedale parigino Tenon, così da poter provare a effettuare ulteriori tentativi di fecondazione anche una volta sopraggiunta la sua morte.
In un documento scritto, ma mai autenticato da un notaio perché, per uno strano scherzo del destino, Nicola morì poche ore prima dell'appuntamento fissato per il deposito delle volontà testamentarie, Nicola scrisse nero su bianco che avrebbe voluto che Mariana potesse provare a rimanere incinta utilizzando quello sperma precedentemente congelato, anche nel caso nel frattempo fosse deceduto. Secondo la legge spagnola, la fecondazione post-mortem può essere effettuata entro un anno dal decesso del coniuge, secondo le leggi francesi, invece, la pratica è vietata e per questo motivo il tribunale amministrativo francese non concesse l'invio dei gameti alla struttura sanitaria madrilena incaricata di effettuare i tentativi di fecondazione.
Questo cortocircuito burocratico-giudiziario ha quindi portato Mariana a richiedere l'intervento del Consiglio di Stato francese che, sul filo del rasoio, ha concesso l'autorizzazione. La sentenza definitiva verrà depositata nei prossimi giorni e a Mariana rimane poco più di un mese per effettuare i tentativi di fecondazione necessari.