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Exit poll Gran Bretagna, Conservatori avanti: maggioranza schiacciante per Johnson

Gli exit poll in Gran Bretagna, in occasione delle elezioni dei 650 membri della Camera dei Comuni, vedono un netto vantaggio dei Conservatori sui Laburisti: il partito di Boris Johnson ottiene, stando ai primi dati provvisori, 368 seggi mentre quello di Jeremy Corbyn si ferma a soli 191 seggi.
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A cura di Stefano Rizzuti
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I primi exit poll delle elezioni in Gran Bretagna confermano il primato dei Conservatori guidati da Boris Johnson, con un vantaggio netto sui Labour di Jeremy Corbyn. Per i Conservatori i primi exit poll diffusi dalla Bbc parlano di 368 seggi, con un netto miglioramento rispetto alle scorse elezioni. Male i Labour con soli 191 seggi. Più indietro tutti gli altri partiti, con lo Scottish National Party di Nicola Sturgeon a 55 seggi e i Lib-dem guidati da Jo Swinson a 13. Non avrebbe ottenuto seggi il Brexit party di Nigel Farage. Le elezioni britanniche sono state convocate dal premier Johnson in anticipo con l’obiettivo di uscire dall’impasse sulla Brexit con una maggioranza più netta alla Camera dei Comuni, dove l’opposizione al no deal, l’uscita dall’Ue senza accordo, è stata forte e ha impedito di trovare un accordo. Con le elezioni che si sono tenute in Gran Bretagna vengono eletti 650 membri della Camera dei Comuni. A fare da sfondo di questa sfida elettorale non solo l’accordo sulla Brexit, ma anche lo spettro di un nuovo referendum, in caso di maggioranza diversa da quella dei Conservatori. Ma la netta vittoria dei Conservatori, stando agli exit poll, sembra confermare la possibilità di un veloce accordo sulla Brexit con conseguente uscita del Regno Unito dall'Ue.

Elezioni Gran Bretagna, come si vota

In Gran Bretagna il sistema elettorale è un maggioritario puro. Il territorio, comprendente Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord, viene suddiviso in 650 collegi elettorali. In ogni collegio i partiti scelgono un candidato a testa: l’elettore vota per il candidato e in ogni collegio viene eletto chi ottiene la maggioranza relativa dei voti, senza necessità di raggiungere una percentuale minima o uno scarto minimo sul secondo candidato più votato. Questo sistema penalizza, ovviamente, i partiti più piccoli che magari ottengono un buon risultato a livello nazionale in termini di percentuale, ma pochi eletti non riuscendo a conquistare seggi. Favoriti, invece, i grossi partiti – Conservatori e Labour – che possono raggiungere la maggioranza dei seggi anche con percentuali totali ben al di sotto del 50%.

Gran Bretagna, come andarono le elezioni nel 2017

Anche nel 2017 si trattò di elezioni anticipate, convocate in quel caso dalla premier Theresa May con la speranza di ottenere una maggioranza più ampia. Si votò a giugno 2017, ma i Conservatori (diversamente da quanto previsto dai sondaggi) risultarono essere in calo con un vantaggio solamente del 5,5% in termini percentuali e un calo di 14 seggi rispetto alla precedente composizione del Parlamento. Persero, quindi, la maggioranza assoluta del 2015. I laburisti crebbero invece del 9,5% con 30 seggi conquistati in più. L’affluenza nel 2017 fu del 68,8%.

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