Esplosione porto di Beirut, arrestato magnate russo che lascio nave con 3mila tonnellate di nitrato di ammonio

A distanza di cinque anni dall’enorme esplosione al porto di Beirut, è stato arrestato l’armatore russo della nave che lasciò 3mila tonnellate di nitrato di ammonio che, secondo gli inquirenti, furono alla base della deflagrazione devastante in cui morirono 218 persone e ne restarono ferite circa 6mila. Si tratta di Igor Grechushkin, magnate russo che già poche settimane dopo i fatti fu messo nel mirino delle autorità locali.
L’uomo che ha la doppia cittadinanza, avendo anche la nazionalità cipriota, è stato fermato e arrestato la scorsa settimana all'aeroporto Vasil Levski di Sofia, in Bulgaria, su mandato di cattura internazionale. L’uomo era arrivato con un volo da Cipro senza temere nulla ma a suo carico era stato emesso un mandato di arresto tramite l'Interpol e quindi fermato e bloccato in attesa dell’estradizione. Insieme a lui, le autorità libanesi avevano chiesto la cattura anche del comandante della nave battente bandiera moldava, anche lui cittadino russo.
A renderlo noto i funzionari giudiziari che a Euronews hanno spiegato che sono già in fase di preparazione i documenti che richiedono l’estradizione di Grechushkin in Libano per l'interrogatorio. Se la richiesta fosse negata, gli investigatori libanesi si son detti disposti a recarsi in Bulgaria per interrogarlo.
Secondo l’inchiesta, le 3mila tonnellate di nitrato di ammonio erano arrivate per caso al porto di Beirut via mare già nel 2013. La nave mercantile infatti era diretta in Africa ma per un guasto attraccò in porto. Senza possibilità di muoversi, i marittimi a bordo furono abbandonati dall'armatore senza stipendi né aiuto. Dopo mesi di richieste, a causa dei rischi associati alla conservazione del nitrato di ammonio a bordo della nave, le autorità portuali libanesi fecero scaricare il carico nei magazzini del porto permettendo all’equipaggio di rimpatriare
Per il terribile disastro dell’esplosione al porto di Beirut nessun funzionario pubblico libanese è stato condannato e anzi l'indagine più volte è stata ostacolata dal mondo politico locale. Solo all'inizio di quest'anno, il Libano il nuovo governo si è impegnato a completare l'indagine, a lungo rimandata, e a chiamare a rispondere i responsabili.