Elezioni Portogallo: vince il centrodestra di Coelho. Ma austerity, povertà e disoccupazione gelano la festa ”arancione”

Tutto secondo le previsioni in Portogallo, dove Pedro Passos Coelho ieri è stato eletto nuovo primo ministro. Con lui il centrodestra torna al timone del Paese, confermando la tendenza che da oltre due settimane sembra caratterizzare la Penisola Iberica, dopo la fragorosa deblaclè dei socialisti di Zapatero alle amministrative in Spagna. Ad uscire di scena in Portogallo è invece José Socrates che ha annunciato anche la rinuncia alla carica di segretario generale del Partito socialista (Ps) per "esserne di nuovo un semplice iscritto" e "per non condizionare le scelte della nuova direzione”, che a breve sarà nominata da un congresso straordinario.
Il Psd (Partito Socialdemocratico) di Coelho ha ottenuto il 38,6% dei voti che, aggregati all’11% degli alleati del Cds-Pp (il Centro democratico sociale con il Partito popolare),hanno permesso alla coalizione di conquistare la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento: 129 su 230. I socialisti, invece, hanno fatto registrare poco più del 28% dei consensi. L'astensione ha toccato il 42 per cento, un record storico, espressione di una disaffezione alla politica che è da interpretare alla luce del diffuso malcontento a seguito della pesante crisi economica che sta fustigando il Paese. A tal proposito il lavoro che attende i vincitori è soprattutto la gestione del prestito da 78 miliardi di euro concesso dalla UE.
Non è un caso se tra le acclamazioni in piazza Marques de Pomba, colorata d'arancione (curiosamente la stessa tonalità usata in campagna elettorale e in occasione delle feste di De Magistris e Pisapia) per la vittoria del centrodestra non si è assistito a scene trionfanti. Nel suo discorso alla nazione il nuovo primo ministro ha detto che in questo momento l'importante è fare "il lavoro che è necessario, nel tempo che è necessario, in modo tale che le misure più importanti possano essere prese e che tutte le scadenze in accordo con l'Unione europea e il Fondo Monetario possano essere rispettate".
La preoccupazione è che in futuro il Portogallo possa riscoprirsi nella stessa situazione in cui versa oggi la Grecia, costretta ad invocare un nuovo salvataggio internazionale. 12% della disoccupazione, una classe media sempre più povera e il malumore dei giovani indignados, sono tra i maggiori problemi a cui dovrà guardare in faccia il Psd. Sacrifici come un' imminente aumento delle tasse, la riduzione dei salari e il rincaro per le tariffe dei trasporti sembrano misure quasi inevitabili per il nuovo governo di Coelho.