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Da New York a Londra in 4 ore e 56: volo spinto dal vento fa registrare il nuovo record

I forti venti che nella notte tra sabato e domenica spiravano sull’Oceano Atlantico hanno consentito a un volo di linea New York-Londra della British Airways di registrare un nuovo record di percorrenza, atterrando con quasi due ore di anticipo rispetto al tempo medio di viaggio sulla tratta. L’aereo ha impiegato 4 ore e 56 minuti contro le classiche 6 ore e 45 minuti.
A cura di Davide Falcioni
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I forti venti che nella notte tra sabato e domenica spiravano sull'Oceano Atlantico hanno permesso a un volo di linea New York-Londra della British Airways di registrare un nuovo record di percorrenza, atterrando con quasi due ore di anticipo rispetto al tempo medio di viaggio diffuso dalla stessa compagnia: 4 ore e 56 minuti contro le classiche 6 ore e 45 minuti. Un record che migliora di una ventina di minuti anche quello precedentemente fatto registrare nel gennaio del 2018 dal Boeing 787 della Norwegian Air Shuttle che aveva coperto la stessa tratta in 5 ore e 13 minuti. Il tempo del volo di linea British Airways rimane ben distante dalla traversata transatlantica più veloce della storia che appartiene al Concorde, che volò da New York a Londra in due ore 52 minuti e 59 secondi nel 1996, raggiungendo la velocità massima di 1.350 mph.

Il volo BA112, un Boeing 747, è decollato sabato pomeriggio dal Jfk di New York alle 18.47 orario locale per atterrare alle 4.43 a Heathrow, quando l’atterraggio era stato originariamente previsto alle 6:25. Questo è stato possibile perché i piloti hanno potuto letteralmente "cavalcare" un flusso di venti, tecnicamente definito jet stream, che in quelle ore soffiava sull’Atlantico fino a toccare punte di 260 miglia per ora, quasi 418 chilometri orari, consentendo al velivolo di raggiungere la sorprendente velocità di 825 mph cioè 1.327 chilometri orari a un’altitudine di circa 11 mila metri. Il monitoraggio dei tempi è stato fatto dal sito specializzato Flightradar24 che ha confermato come si sia trattato di un fenomeno naturale molto raro che tuttavia ha consentito anche ad altri aerei che sorvolavano l’Atlantico sempre a cavallo tra sabato notte e domenica mattina di raggiungere velocità di crociera eccezionali.

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