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Covid Cina, milioni in viaggio per il Capodanno: “I 60mila morti sono solo la punta dell’iceberg”

Sale l’allerta Covid in Cina mentre si avvicina il Capodanno lunare, i cui festeggiamenti cominceranno sabato 21 gennaio. Intanto per gli esperti i 60mila morti per la pandemia da inizio dicembre comunicati dalle autorità locali “sono solo la punta dell’iceberg, rappresentando un decimo del bilancio totale”.
A cura di Ida Artiaco
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Mentre le autorità rendono noto che il bilancio ufficiale dei morti Covid si avvicina alle 60mila vittime in meno di un mese, la Cina si prepara ai festeggiamenti per il Capodanno lunare, che inizierà il prossimo sabato 21 gennaio.

Già da questa mattina migliaia di cittadini hanno invaso stazioni ferroviarie e aeroporti per raggiungere le mete di vacanza, anche se gli esperti temono che tutti questi spostamenti possano peggiorare l'ondata di contagi in corso.

Il ministero dei trasporti cinese ha dichiarato di aspettarsi più di 2 miliardi di viaggi nelle settimane intorno alle vacanze, mentre per alcuni esperti i dati sui decessi per Covid, quelli contati negli ospedali locali, rappresenta solo un decimo del bilancio totale.

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È infatti probabile, mettono in guardia, che si tratti ancora di una sottostima data l'enorme portata dell'epidemia e i tassi di mortalità osservati al culmine delle ondate di Omicron in altri paesi che inizialmente perseguivano una strategia Covid Zero.

"Questo numero potrebbe essere la punta dell'iceberg", ha affermato Zuo-Feng Zhang, presidente del dipartimento di epidemiologia presso la Fielding School of Public Health dell'Università della California, a Los Angeles.

Secondo Ali Mokdad, professore presso l'Istituto di metriche e valutazione della salute e responsabile della strategia per la salute della popolazione presso l'Università di Washington, è possibile prevedere da 1,2 a 1,6 milioni di morti in Cina entro la fine del 2023, a seconda delle misure di mitigazione messe in atto dal Paese, riporta Bloomberg.

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Dopo tre anni di severi controlli, la Cina all'inizio di dicembre ha bruscamente abbandonato la sua politica Zero Covid, lasciando che il virus circolasse liberamente attraverso la sua popolazione di 1,4 miliardi di persone, con lo stop a quarantene, test e tracciamento. Il che ha provocato non solo oltre 59mila decessi, ma anche 1.6 milioni di ricoverati durante la prima settimana di gennaio.

I media statali sono pieni di storie di ospedali e cliniche soprattutto nelle aree rurali, lontane dalle megalopoli, che stanno incrementando le loro scorte di farmaci e attrezzature per fronteggiare l'epidemia. "Il picco di infezione da Covid nel nostro villaggio è passato, ma il Capodanno si avvicina e ci sono ancora abitanti del villaggio, soprattutto anziani, a rischio di infezione secondaria", ha detto un medico nella provincia dello Shaanxi al Red Star News.

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Intanto, la situazione Covid in Cina preoccupa la comunità internazionale non solo per lo sviluppo di nuove varianti virali, ma anche dei possibili effetti sull'economica globale. Secondo il Wall Street Journal, il ritmo della riapertura del Paese del Dragone, dopo la revoca della sua draconiana politica Zero Covid il mese scorso, plasmerà le prospettive globali di crescita e inflazione.

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