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Cosa si sa sulla sparatoria alla festa ebraica a Sydney: i killer padre e figlio, tra i 16 morti anche una bambina

Sono padre e figlio gli attentatori della sparatoria di massa a Bondi Beach, a Sydney. I morti sono 16, anche una bambina di 12 anni. Ecco cosa si sa finora sulla tragedia.
A cura di Giorgia Venturini
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Sarebbe stato un attacco mirato agli ebrei la sparatoria di massa che a Bondi Beach, a Sydney, ha causato la morte di 16 persone. Tra le vittime ci sarebbe anche il rabbino della città australiana Eli Schlanger e una bambina di 12 anni. Altre 40 persone sono rimaste ferite, tra questi due agenti di polizia. Il ministro italiano Tajani ha fatto sapere che nessun italiano è stato coinvolto nella tragedia. Ecco cosa si sa finora su quello che è accaduto.

Tutto è successo nella città costiera australiana durante la festa ebraica di Hanukkah. I fatti sono accaduti attorno alle 18.47 (ora locale). Subito è stata allertata la polizia: le chiamate di alcuni partecipanti alla festa spiegavano di diversi spari all'Archer Park.

Uno degli attentatori è rimasto ucciso mentre l'altro si trova in ospedale. Il commissario di polizia Mal Lanyon fa sapere che "i colpevoli sono un uomo di 50 anni e un uomo di 24 anni, padre e figlio". Per poi precisare che "il cinquantenne è deceduto. Il ventiquattrenne è attualmente ricoverato in ospedale". Lanyon ha spiegato che il cinquantenne era titolare di porto d'armi da dieci anni e possedeva sei armi da fuoco separate, la stessa quantità rinvenuta sulla scena della sparatoria. Inoltre "le indagini balistiche e forensi stabiliranno se quelle sei armi da fuoco sono le sei che erano state concesse in licenza a quell'uomo".

Nella casa di padre e figlio inoltre sono stati trovati due ordigni esplosivi. Nel dettaglio Mal Lanyon, capo della polizia dello Stato australiano del Nuovo Galles del Sud, ha spiegato: "Abbiamo rilevato un ordigno esplosivo rudimentale in un'auto collegata a uno dei due terroristi. Gli artificieri della polizia stanno lavorando sul luogo del ritrovamento". Lanyon ha aggiunto che gli esplosivi non erano stati attivati. Non ci sarebbero altri criminali coinvolti.

Per la polizia non ci sono dubbi: si tratterebbe di un attacco terroristico. Tra i testimoni dell'accaduto anche Arsen Ostrovsky, l'uomo è rimasto ferito e ha affermato che la sparatoria è stata un "assoluto bagno di sangue". Era già sopravvissuto anche al 7 ottobre, ovvero all'attacco di Hamas contro Israele di due anni fa.

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La sparatoria sarebbe stata immortalata in tre video. In uno si vede i due attentatori sparare da un piccolo ponte sulla spiaggia, in un secondo video viene ripresa la fuga delle persone e infine in un terzo di vede il gesto eroico di un passante che ha individuato uno dei due uomini armati ed è riuscito a strappargli il fucile dalle mani. Il passante poi ha puntato l'arma contro l'aggressore che poi è corso probabilmente verso il complice rimasto sul ponte.

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Il premier del Nuovo Galles del Sud Chris Minns ha precisato: "Questo attacco è stato progettato per colpire la comunità ebraica di Sydney nel primo giorno di Hanukkah. Quella che avrebbe dovuto essere una notte di pace e gioia celebrata in quella comunità con le famiglie e i sostenitori è stata distrutta da questo orribile e malvagio attacco." Infine: "Il nostro cuore sanguina per la comunità ebraica australiana".

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al Governatore Generale del Commonwealth d’Australia: "Ho appreso con sgomento le tragiche notizie riguardanti la sparatoria presso la spiaggia di Bondi a Sydney. In questi momenti di profonda tristezza, a nome della Repubblica Italiana, desidero esprimere sentite condoglianze e massima vicinanza alle famiglie delle vittime. Il pensiero di tutti gli italiani, e mio personale, è altresì rivolto ai feriti, ai quali auguro un pronto e pieno ristabilimento". E ancora: "Quali che siano le causali e le responsabilità di questo vile attentato, rinnovo le più dure espressioni di condanna contro gli ignobili atti di terrorismo, le ripugnanti manifestazioni e forme di antisemitismo, ogni espressione di fanatica violenza alimentata da odio etnico o religioso".

Non è l'unico attentato in Australia: un neonazista islamofobo nel 2019 aveva causato 51 morti nella moschea e nel centro islamico di Christchurch, nella vicina Nuova Zelanda. Adesso è stato proclamato il lutto nazionale, in Australia bandiere a mezz'asta in segno di lutto. Lo ha dichiarato il primo ministro australiano Anthony Albanese: "Oggi le bandiere sventoleranno a mezz'asta in tutto il Paese per rendere omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita e a tutti i feriti".

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