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Cosa c’entrano Israele e la guerra in Ucraina con l’attacco di droni in Iran

Secondo il New York Times responsabile dell’attacco con droni verificatosi sabato sera contro un deposito di munizioni a Isfahan, in Iran, sarebbe il Mossad israeliano. Ma un ruolo potrebbe averlo svolto anche la guerra in Ucraina.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine da Twitter.
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Sale la tensione in Medio Oriente in seguito all'attacco con droni verificatosi sabato sera contro un deposito di munizioni a Isfahan, in Iran, a circa 400 chilometri da Teheran e le cui conseguenze potrebbero essere molto più gravi di quanto si pensi.

Ancora non è chiaro cosa sia successo e di chi sia la paternità dell'attacco, che secondo il ministero della Difesa di Teheran è stato "sventato con successo", minimizzando le esplosioni che sono state avvertite in città e finite ben presto sui social network attraverso video e foto condivise dagli utenti.

Se la televisione Al-Arabiya citando delle fonti, come riporta la Tass, ha affermato che sono state "l'aviazione statunitense e un altro Paese", che non viene specificato, ad aver attaccato l'impianto militare del ministero della Difesa iraniano nella città di Isfahan utilizzando dei droni, per il New York Times responsabile di quanto avvenuto sabato sarebbe il Mossad, la principale agenzia di intelligence israeliana, citando alcuni funzionari che ben conoscono le relazioni tra Israele e gli Usa.

Secondo quest'ultimi, prosegue il quotidiano a stelle e strisce, l'attacco sarebbe scaturito dalle preoccupazioni di Israele per la propria sicurezza. Ma non sarebbe da trascurare neppure il ruolo dei droni iraniani nella guerra in Ucraina. Teheran è infatti il massimo fornitore di Mosca di droni.

Proprio dal Cremlino è arrivata questa mattina la condanna per quanto successo a Isfahan sabato sera. "Il Cremlino condanna l'attacco con i droni avvenuto sabato sera in Iran, come qualsiasi azione che minacci la sovranità di un Paese", ha detto il portavoce Dmitry Peskov citato dalla Tass.

Anche il ministro degli Esteri russo, Serghej Lavrov, in una nota, ha dichiarato: "Condanniamo fermamente qualsiasi azione provocatoria potenzialmente in grado di provocare un'escalation incontrollata della tensione in una regione già lontana dalla calma. Tali azioni distruttive possono avere conseguenze imprevedibili per la pace e la stabilità in Medio Oriente".

Intanto, la Repubblica Islamica ha convocato l'incaricato d’affari ucraino nel Paese a seguito dei commenti fatti da Kiev sull’attacco. Era stato il consigliere del presidente, Mikhailo Podolyak, a collegare ciò che è accaduto a Isfahan con il coinvolgimento di Teheran nel conflitto ucraino: "La logica della guerra è inesorabile e omicida. Presenta il conto rigorosamente agli autori e ai complici. Panico nella Federazione russa: mobilitazione senza fine, difesa missilistica a Mosca, trincee a 1.000 km di distanza, preparazione di rifugi antiaerei. Notte esplosiva in Iran: produzione di droni e missili, raffinerie di petrolio. L’Ucraina vi aveva avvertiti", ha scritto su Twitter.

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