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Coronavirus in Bielorussia, Premio Nobel denuncia: “Silenzio come dopo Chernobyl”

Svetlana Aleksievich, Premio Nobel per la letteratura nel 2015, denuncia che in Bielorussia il pericolo rappresentato dal coronavirus viene costantemente sottovalutato come accadde per il disastro di Chernobyl: il governo ha confermato una parata militare con migliaia di persone in piazza per il 9 maggio.
A cura di Davide Falcioni
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Il presidente della Bielorussia Alexandr Lukashenko sta sminuendo gli effetti del coronavirus nel suo paese un po' come venne fatto con il disastro nucleare di Chernobyl del 1986. Ad affermarlo la scrittrice Svetlana Aleksievich, Premio Nobel per la letteratura nel 2015, in un'intervista rilasciata a El Pais: Aleksievich descrive quella  bielorussa come una "società dormiente", in cui persino l'opposizione a Lukashenko non riesce ad esprimere nessuna proposta alternativa: "Mi sono resa conto che la nostra società somiglia a una persona in coma”.

Secondo la scrittrice il presidente Lukashenko – da 25 anni alla guida del paese – e tutti i principali giornali e tv stanno minimizzando il pericolo del coronavirus. Prova ne è il fatto che il governo, ignorando i suggerimenti dell'Organizzazione mondiale della sanità, ha convocato una grande parata il 9 maggio per celebrare il 75 ° anniversario della fine della guerra con la Germania nazista. Il presidente bielorusso ha assicurato che la partecipazione alla manifestazione non è obbligatoria, ma il rischio concreto è che molti lavoratori di imprese pubbliche verranno condotti nella piazza principale di Minsk e che quell'assembramento si riveli molto pericoloso.

Svetlana Aleksievich ha spiegato che la situazione attuale ricorda quello che avvenne dopo l'incidente della centrale nucleare di Chernobyl, quando i leader del partito comunista convocarono i lavoratori per le manifestazioni del Primo Maggio nonostante quattro giorni prima si fosse verificata un'esplosione al reattore nucleare. “È una situazione assolutamente in stile Chernobyl. Lukashenko ha detto di non vedere nessun virus e confermato la parata del 9 maggio", ha detto la Premio Nobel, spiegando che in realtà la situazione sanitaria nel paese è tutt'altro che rassicurante: "Gli ospedali sono pieni, medici e infermieri sono sprovvisti di dispositivi di protezione individuali". La celebrazione della parata rischia di diventare un'eccezionale occasione di trasmissione del virus.

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