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Guerra in Ucraina

Come verrà lanciata la controffensiva ucraina e quale manovra avrà più probabilità di successo

Il professor Gastone Breccia, storico ed esperto di teoria militare: “Gli ucraini sono pronti a condurre una controffensiva. Le brigate possono garantire una ‘massa d’urto’ davvero importante anche grazie ai nuovi mezzi arrivati dall’Occidente”.
Intervista a Gastone Breccia
Storico ed esperto di teoria militare
A cura di Davide Falcioni
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Dice Evgenij Prigozhin, capo della compagnia di mercenari russa Wagner, che la tanto attesa controffensiva ucraina è già in corso dopo mesi di combattimenti sul fronte di Backmut. "Vediamo un’attività più elevata dell’aviazione nemica. Vediamo la sua massima attività lungo il perimetro e all’interno del nostro fronte", ha detto l'ex "cuoco di Putin" in un messaggio audio pubblicato ieri sul proprio canale Telegram.

"Il nemico – ha quindi aggiunto – si è attivato anche oltre i confini dell'Ucraina. Lo vediamo nelle nostre regioni, nei deragliamenti di treni, negli attacchi con droni. Ecco perché ritengo che tutto sia già iniziato. Quando accadrà a una fase attiva? Penso molto presto. Potrebbero passare giorni".

A confermare le previsioni del capo della Wagner è stato lo stesso governo ucraino, che ieri ha fatto sapere  di aver già costituito 8 nuove brigate d'assalto, per un totale di 40mila soldati presto pronti a essere gettati nella mischia.

"Abbiamo in programma di formare altre brigate aggiuntive", ha affermato il ministro dell'Interno ucraino Igor Klymenko. "Il successo dell'operazione in una direzione o nell'altra dipenderà da ogni brigata, ogni unità, ogni militare e poliziotto".

Insomma, la controffensiva ucraina starebbe per entrare nel vivo. Ma quali potrebbero essere le sue caratteristiche? E quali gli obiettivi realisticamente perseguibili da Kiev? Fanpage.it ha interpellato il professor Gastone Breccia, storico ed esperto di teoria militare.

Gastone Breccia
Gastone Breccia

Prima di tutto: qual è l’attuale situazione sul campo?

Direi che siamo molto vicini a una controffensiva ucraina e lo deduciamo da alcuni "segnali" che ci arrivano ormai da giorni: il primo è che si stanno intensificando le azioni di sabotaggio e gli attacchi a linee ferroviarie russe, depositi di carburante e a quanto pare anche a gruppi di ufficiali nelle retrovie, dalle parti di Mariupol. Si tratta di azioni di disturbo che servono a preparare il campo in vista di un attacco vero e proprio. Inoltre, dopo mesi di annunci, a questo punto Kiev è obbligata a prendere l'iniziativa: è quello che si aspetta tutto il mondo e da un punto di vista strettamente militare è del tutto logico che avvenga. Il terreno si sta asciugando, sono previste un paio di settimane di condizioni meteo favorevoli e i mezzi corazzati potranno operare senza troppe difficoltà. Insomma, siamo sicuramente alla vigilia dell'attesa offensiva ucraina. Kiev, inoltre, ha ora un grande vantaggio.

Quale?

Gli ucraini possono spostare le loro truppe per linee interne. Il fronte infatti appare come un arco la cui parte convessa è rivolta a est: i soldati ucraini possono spostarsi all'interno di questo arco, mentre i russi sono costretti a percorrere la fascia esterna impiegando molto più tempo.

Il fronte ucraino.
Il fronte ucraino.

Qual è lo stato dell’esercito ucraino dopo la lunga battaglia di logoramento di Bakhmut? In questi mesi sono stati addestrati nuovi uomini?

Non siamo in possesso di informazioni dettagliate sulle perdite ucraine. L'impressione che ho avuto seguendo la battaglia di Bakhmut è che Kiev abbia fatto ruotare abbastanza spesso le unità che hanno difeso la città, utilizzando quel luogo come una sorta di "campo di addestramento" supplementare per le reclute e i militari meno esperti. La percentuale delle perdite ucraine potrebbe aggirarsi intorno al 10%, un dato assolutamente accettabile in guerra perché fino al 30-35% un'unità rimane pienamente efficiente. La rotazione di Bakhmut ha consentito ai soldati di abituarsi a condurre operazioni ad alta intensità. Oggi, dopo mesi di preparazione, quegli uomini sarebbero pronti e a condurre una controffensiva potrebbero essere almeno una dozzina di brigate, garantendo una "massa d'urto" davvero importante anche grazie ai nuovi mezzi arrivati dall'Occidente.

A proposito. Quali armi sono arrivate in questi mesi all’Ucraina?

Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO, ha dichiarato che è stato consegnato a Kiev il 98% del materiale promesso, quindi 280 carri armati: di certo tra questi ci sono molti T72  dei Paesi dell'ex blocco sovietico rimessi a nuovo e un'ottantina di moderni Leopard tedeschi e Challenger inglesi. Prendiamo questi numeri per buoni: se usati in maniera intelligente 280 carri armati costituiscono una massa d'urto sicuramente sufficiente a sfondare le linee russe. Subentra però un altro problema: Kiev è obiettivamente in grado di conseguire un risultato positivo di portata limitata, mentre non riesco a immaginare un'offensiva in grado di sottrarre a Mosca gran parte del territorio conquistato in questi 14 mesi.

Che tipo di manovra potrebbe tentare Kiev?

Tutto il mondo si aspetta una manovra sull'asse Zaporizhzhia-Mariupol fino al Mare di Azov affinché venga tagliato il ponte terrestre tra la Crimea e il Donbass. Si tratterebbe dell'operazione migliore, da un punto di vista strettamente strategico. Il problema però è che questa ipotesi di manovra è stata annunciata da Kiev talmente spesso che la Russia ha organizzato linee difensive robustissime. Per questa ragione mi sembra improbabile che l'offensiva ucraina venga davvero lanciata proprio lì: come a settembre, Kiev potrebbe lanciare un "finto" attacco su quella direttrice, costringere i russi ad ammassare in quella zona un gran quantitativo di riserve e poi organizzare la vera offensiva nelle foreste a nord di Lyman, verso Severodonetsk. Questa operazione sarebbe meno ambiziosa di quella verso il Mar d'Azov ma permetterebbe all'Ucraina di riconquistare una parte di Donbass e ottenere un risultato, pur se strategicamente non molto rilevante, politicamente importante. Zelensky potrebbe dire di aver ripreso in un mese quello che i russi gli hanno tolto in un anno.

Quello che rimane della città di Bakhmut
Quello che rimane della città di Bakhmut

Già lo scorso settembre l'Ucraina è stata protagonista di un'offensiva di successo. Cosa hanno imparato i russi da quella sconfitta?

Che gli ucraini sono più agili e aggressivi di quello che loro si aspettavano. Fino a quel momento Kiev si era sempre difesa abilmente utilizzando innovative tattiche ispirate alla guerriglia urbana, con un massiccio uso di Jevelin contro i carri armati nemici. Dopo settembre i russi sanno che gli ucraini sono in grado di imbastire anche azioni controffensive in profondità di notevole efficacia: per questo credo che Mosca questa volta non si farà prendere alla sprovvista. Non a caso Putin qualche giorno fa ha dichiarato che le truppe russe sono già passate sulla difensiva: impresa non facile, visto che dovranno controllare un fronte di 800 chilometri. In questo quadro gli ucraini dovranno sfruttare una finestra di opportunità non più lunga di qualche giorno per sfondare le linee russe prima che Mosca organizzi una difesa efficace facendo affluire riserve.

Lei ci ha spiegato altre volte che l'Ucraina potrebbe decidere di aprire una trattativa per un cessate il fuoco solo dopo un successo, anche parziale, sul campo.

Siamo naturalmente nel campo delle ipotesi, ma immagino che dopo una controffensiva di successo l'Ucraina potrebbe chiedere a parti terze di mediare almeno una tregua con la Russia. Temo che però Putin non abbia nessuna intensione di trattare.

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