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Chiude diretta streaming e sparisce: trovata morta la tiktoker sudcoreana Yoon Ji-ah

La giovane influencer sudcoreana Yoon Ji-ah è stata trovata morta l’11 settembre a Muju con segni di strangolamento. Il sospettato, Choi, 50 anni, l’aveva convinta a collaborare ma era indebitato. Arrestato il 13 settembre, ha confessato l’omicidio dopo il ritrovamento del corpo.
A cura di Biagio Chiariello
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L’influencer e attrice sudcoreana Yoon Ji-ah è stata trovata morta ai piedi di una montagna nella contea di Muju, nella provincia del Jeolla Settentrionale, con evidenti segni di strangolamento e numerosi lividi sul corpo, secondo quanto riportato da diversi media locali, tra cui The JoongAng, The Chosun Daily e Chosun Biz. L’autopsia ha confermato che la causa del decesso è stata “asfissia dovuta alla compressione del collo”.

Le indagini hanno ricostruito le ultime ore della giovane, che aveva poco più di vent’anni e contava oltre 300mila follower su TikTok. Yoon aveva concluso la sua ultima diretta streaming circa mezz’ora prima dell’aggressione: la trasmissione era stata realizzata sull’isola di Yeongjong, a Incheon, oltre tre ore di distanza dal luogo in cui sarebbe poi stato ritrovato il suo corpo.

Il principale sospettato è un uomo di circa cinquant’anni, identificato come Choi, la cui vicenda è stata approfondita nel programma Curious Story Y della Seoul Broadcasting System. Secondo le ricostruzioni, si sarebbe presentato alla vittima come CEO di un’azienda informatica, nascondendo però una doppia vita: sulle piattaforme video più note era conosciuto con il soprannome di “Gatto Nero”, un personaggio eccentrico e generoso, famoso per le ingenti donazioni e per lo stile di vita ostentato che gli avevano valso la fama di “VIP spendaccione”.

Stando a The JoongAng, Choi “era classificato al 46º posto su 50 su TikTok” e, per raggiungere tale posizione, “sono necessari almeno 100 milioni di won [60mila euro circa]”. Ma dietro quell’immagine patinata si celava una realtà ben diversa: l’uomo era sommerso dai debiti e la sua abitazione era già stata pignorata e venduta all’asta.

Approfittando della sua reputazione, Choi era riuscito a convincere Yoon Ji-ah a collaborare con lui, prospettandole un futuro professionale più stabile e redditizio. Con il tempo, però, la giovane avrebbe manifestato la volontà di rompere ogni legame, stanca delle continue pressioni, degli impegni imposti e del controllo ossessivo che l’uomo esercitava su di lei.

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Poco prima della sua morte, secondo i media locali, le telecamere di sicurezza avrebbero ripreso Choi in ginocchio, mentre implorava Yoon di non interrompere la loro collaborazione. Poche ore dopo, un’altra telecamera lo avrebbe ripreso mentretratteneva con la forza la ragazza all’interno di un’auto, intorno alle 15:27 dell’11 settembre: nelle immagini si vede lo sportello chiudersi bruscamente, dopo il tentativo della giovane di fuggire.

Il corpo di Yoon Ji-ah è stato ritrovato in un campo sul versante della montagna di Muju. Le indagini hanno accertato che, subito dopo la scomparsa, Choi si era messo in viaggio con una valigia, effettuando otto soste lungo il tragitto, probabilmente nel tentativo di confondere le indagini.

L’uomo è stato arrestato il 13 settembre. In un primo momento ha negato ogni accusa, ma in seguito ha confessato l’omicidio dopo aver saputo del ritrovamento del corpo dell’influencer.

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