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L'ex premier Shinzo Abe assassinato in Giappone

Chi è Tetsuya Yamagami, l’attentatore di Shinzo Abe: che arma ha usato e perché voleva ucciderlo

L’uomo che ha sparato a Shinzo Abe si chiama Tetsuya Yamagami, ha 42 anni, è residente Nara ed è un ex militare, membro della marina e delle forze di auto difesa giapponesi fino al 2005.
A cura di Davide Falcioni
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L'arresto del presunto attentatore
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Tetsuya Yamagami, 42 anni, residente Nara, ex militare, membro della marina e delle forze di auto difesa giapponesi fino al 2005: è l'identikit, ancora parziale, dell'uomo che ha sparato due colpi di fucile all'ex premier nipponico Shinzo Abe, 67 anni, ferendolo gravemente mentre teneva un comizio a sostegno di un candidato del Partito Liberal Democratico in vista delle elezioni per la Camera alta di domenica 10 luglio. L'attentato è avvenuto nei pressi della stazione di Nara. Abe è morto poche ore dopo il ricovero in ospedale. L'ex leader giapponese è stato colpito al collo e alla schiena ed ha ricevuto una trasfusione di sangue. Dopo aver lottato tra la vita e la morte, ha dovuto arrendersi.

Il movente dell'attentato a Shinzo Abe

Secondo testimoni oculari – e stando anche a quanto emerso da alcuni video – l'attentatore si sarebbe avvicinato da dietro all'ex primo ministro, che in quel momento stava tenendo un discorso in sostegno della candidatura di Kei Sato. L'uomo avrebbe esploso due colpi di fucile: dopo il secondo Shinzo Abe si è accasciato al suolo. Ancora poco chiare le ragioni del gesto, tuttavia nel corso dell'interrogatorio condotto dalla polizia il 42enne ha confessato dichiarando di provare "rancore" verso le posizioni politiche di Abe e di aver maturato, per questo, la decisione di attentare alla sua vita.

I primi soccorsi a Shinzo Abe
I primi soccorsi a Shinzo Abe

L'arma utilizzata: forse una doppietta di produzione artigianale

Yamagami avrebbe utilizzato  un'arma rudimentale: i video, infatti, mostrano che l'attentatore indossava  una sorta di tracola nera collegata a due canne tenute insieme e avvolte da nastro isolante nero: secondo la polizia giapponese potrebbe trattarsi di una doppietta ben mimetizzata, particolare piuttosto rilevante che dimostrerebbe come l'attacco sia stato premeditato da tempo e preparato nei minimi dettagli. Il 42enne infatti è riuscito ad eludere facilmente la scorta di Abe, aggirando senza grosse difficoltà i servizi di sicurezza. Nessuno si sarebbe accorto che impugnava un'arma da fuoco letale e nessuno, di conseguenza, ha fatto nulla per fermarlo.

L'arma utilizzata dall'attentatore
L'arma utilizzata dall'attentatore

L'ipotesi al vaglio degli inquirenti è che Tetsuya Yamagami possa essersi costruito autonomamente l'arma, come accaduto in altre circostanze del genere assemblando semplicemente dei tubi con molle e percussore. Nel 2019 nell'attacco alla sinagoga di Halle, Germania, un neonazista utilizzò una mitraglietta e un fucile a pompa realizzati da lui stesso, ma non è raro che armi autoprodotte vengano impiegate nelle favelas brasiliane, nei territori palestinesi e nelle arre di confine Afghanistan-Pakistan.

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