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Che succede a Manaus (Brasile): l’illusione dell’immunità di gregge sta causando una carneficina

Manaus, città di oltre 2 milioni di abitanti capitale del grande stato di Amazonas, è alle prese con una seconda ondata di contagi spaventosa: le autorità sanitarie si erano illuse nei mesi scorsi di aver raggiunto l’immunità di gregge e hanno lasciato circolare liberamente il virus, che così ha sviluppato la “variante brasiliana” e ora sta causando una carneficina.
A cura di Davide Falcioni
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C'è una città in Brasile dove il Covid-19 sta provocando una vera e propria carneficina: si tratta di Manaus, oltre 2 milioni di abitanti e  capitale del grande stato di Amazonas che da settimane sta fronteggiando un'escalation di contagi e morti e in cui la situazione epidemiologica è ormai drammatica: le bombole d'ossigeno scarseggiano, negli ospedali non ci sono più posti liberi, i medici sono costretti a lavorare fino a 36 ore consecutive prima di riuscire a riposare e i becchini lottano contro il tempo per reperire nuove bare e soprattutto trovare spazio nei cimiteri. È uno scenario apocalittico quello che un reportage della CNN descrive, una situazione ormai totalmente fuori controllo in una città dal "cuore spezzato" alle prese con una seconda ondata di contagi peggiore della prima: già, perché anche nei mesi scorsi la capitale dello stato di Amazonas aveva dovuto fronteggiare migliaia di casi, e da quel momento in poi in molti si erano convinti che il virus fosse stato così diffuso da aver raggiunto l'immunità di gregge. Si sbagliavano di grosso.

La seconda ondata di Manaus e il fallimento dell'immunità di gregge

test sierologici a Manaus, Brasile
test sierologici a Manaus, Brasile

La seconda ondata sta travolgendo la città di Manaus come un uragano, eppure a settembre 2020 la Fondazione Oswaldo Cruz, uno stimatissimo istituto di ricerca brasiliano, aveva lanciato l'allarme e raccomandato alla autorità di imporre restrizioni sulla libertà di movimento. Il suo grido d'allarme è rimasto però inascoltato proprio a causa della convinzione, completamente errata, che la comunità avesse sviluppato un'immunità di gregge. Secondo una stima pubblicata a dicembre su Science, infatti, a causa della povertà, delle condizioni abitative e del limitato accesso a servizi igienici adeguati, il 76% degli abitanti di Manaus avrebbe sviluppato anticorpi al covid nei nove mesi precedenti, una percentuale oltre tre volte superiore a quella di San Paolo, epicentro originale dell'infezione in Brasile.

Lasciar circolare liberamente il virus ha generato la variante brasiliana

Evidentemente però a Manaus non era stata raggiunta nessuna protezione di gregge: la convinzione che ciò fosse accaduto ha di fatto permesso al virus di circolare liberamente e generare nuove varianti più resistenti. Non è un caso che proprio nella capitale dello stato di Amazonas si sia sviluppata la variante "brasiliana", nota come B.1.1.28 ribattezzata P.1, quella che – tra le versioni finora identificate, esprime il maggior numero di mutazioni a livello della proteina Spike che il virus utilizza per legare le cellule e penetrare al loro interno. Proprio questa nuova variante potrebbe aver contribuito alla situazione di Manaus innalzando la soglia dell'immunità di gregge; secondo alcuni scienziati, tuttavia, la P.1, sarebbe maggiormente in grado di eludere le difese immunitarie e portando a molti casi di reinfezioni. L'unica cosa certa è che, come dimostra proprio la grande città brasiliana, lasciar circolare il virus liberamente per tentare di arginare la pandemia ha conseguenze catastrofiche. Manaus insegna.

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