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Cattedrale di Notre Dame: saranno abbattute 1.500 querce secolari per ricostruirla

Gli esperti stanno setacciando il patrimonio arboreo per trovare gli alberi adatti alla ricostruzione. I lavori per il restauro della cattedrale, distrutta da una devastante incendio nell’aprile di due anni fa, non dovrebbero iniziare fino all’inizio del 2022. Macron ha assicurato che la guglia sarà ricostruita esattamente com’era.
A cura di Biagio Chiariello
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In Francia le autorità sono alla ricerca di 1.500 alberi antichi, tra 150 e 200 anni, l'equivalente di 2 mila metri quadri di foreste, per ricostruire la guglia di Notre Dame che è stata distrutta dalle fiamme il 15 aprile 2019. L'obiettivo è ricreare una nuova struttura e una nuova guglia a 96 metri, identica a quella realizzata nel 1859 dall'architetto Euge'ne Viollet-le-Duc. Dopo il devastante incendio, il presidente Emmanuel Macron aveva che la cattedrale, vecchia di 850 anni sarebbe stata ricostruita entro il 2024, ma vi erano dubbi sul fatto che la guglia, aggiunta nel 1859 dall'architetto Eugene Viollet-le-Duc, sarebbe stata riprodotta con un "gesto contemporaneo" come aveva accennato il presidente francese. I lavori per il restauro della cattedrale non dovrebbero comunque iniziare prima dell'inizio del 2022.

Sin da subito l'importante cantiere di Notre-Dame – tra i monumenti simbolo di Parigi, della Francia e della storia dell'Europa – è stato oggetto di accesi dibattiti sulle tecniche da mettere in campo e sullo stile da scegliere. Alla fine in estate Macron ha assicurato che la guglia sarà ricostruita esattamente com'era. Il che dovrebbe richiedere fino un migliaio di querce secolari, di età compresa tra i 150 e i 200 anni. Gli alberi dovranno essere dritti, di 50-90 centimetri di diametro e alti tra gli 8 e i 14 metri. Le querce sarebbero da abbattere entro la fine di marzo e cioè prima che la linfa si alzi, per evitare che il legno sia troppo umido. Prima di essere trasformati in travi, i tronchi saranno lasciati asciugare per un massimo di 18 mesi.

"Si tratta di un antico patrimonio forestale, non di alberi di 20 anni, ma di quelli molto vecchi, comprese le piantagioni ordinate da ex re per costruire navi e garantire la grandezza della flotta francese", ha dichiarato a Le Parisien, Dominique de Villebonne, vicedirettore dell'Ufficio nazionale delle foreste (Onf). "Oltre a lasciare a lungo in piedi altri alberi, ne stiamo anche piantando di nuovi in modo che le generazioni future possano creare le proprie opere eccezionali", ha aggiunto.

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