Brexit, May: “Nessun cittadino UE dovrà lasciare Regno Unito”. Juncker: “Offerta insufficiente”

“Nessun cittadino europeo dovrà lasciare il Regno Unito quando la Brexit sarà conclusa, e a tutti verrà data la possibilità di regolarizzare il proprio status”. Lo ha assicurato il primo ministro inglese Theresa May durante il vertice dei leader europei a Bruxelles, nel quale ha provato ha assicurato che a tutti sarà data la possibilità di regolarizzare il proprio status. Secondo quanto si apprende, la May avrebbe proposto di dare la residenza piena, con tutti i diritti connessi, ai cittadini europei residenti nel suo Paese da almeno 5 anni. Il documento sarà pubblicato nel dettaglio lunedì e se ne ridiscuterà al prossimo vertice del 17 luglio.
"Quello sui diritti dei cittadini europei è solo un primo passo, ma non è sufficiente". Così il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha commentato l'offerta del premier britannico, prima di prender parte al vertice dei 28.
Le proposte del premier May
Ad un anno dal referendum sulla Brexit e a pochi mesi dall’approvazione in Parlamento, la premier britannica al vertice dei leader europei ha voluto anticipare i principali punti della proposta "made in Uk" così da garantire il massimo di certezza possibile ai tre milioni di cittadini europei che attualmente vivono nel Regno Unito: chi vi vive da almeno cinque anni (ad una data che sarà specificata in seguito e non anteriore ai negoziati Brexit) verrà data la residenza con pieni diritti. Avranno sanità, istruzione, benefit e pensioni come se fossero inglesi. Anche a chi è arrivato nel Paese prima della `data limite´, ma non ha ancora i 5 anni da residente, verrà data la possibilità di restare fino al loro compimento per poi chiedere poi il permesso di soggiorno. La May ha garantito che le procedure amministrative saranno il più semplici possibile, in particolare attraverso l'uso di strumenti digitali per le registrazioni. Ma, ha avvertito May, la “reciprocità è vitale”: la proposta sarà valida solo se gli stessi diritti saranno riconosciuti ai britannici residenti nell'Ue.