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Brexit, a mezzanotte il Regno Unito non farà più parte dell’Unione europea

Dalla mezzanotte di oggi il Regno Unito saluterà definitivamente l’Unione europea. Da domani gli inglesi non potranno più partecipare alle riunioni nelle istituzioni europee. Si apre comunque una fase di transizione, in cui Londra e Bruxelles dovranno negoziare gli aspetti economici e commerciale del nuovo accordo.
A cura di Annalisa Cangemi
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A partire dalla mezzanotte di oggi il Regno Unito non farà più parte dell'Ue. Una data epocale, che segna uno spartiacque nella storia europea, dopo 47 anni di permanenza del Paese nell'Unione. Il conto alla rovescia inizierà alle 23 (la mezzanotte in Italia): sull'edificio di Downing Street apparirà un display per seguire gli ultimi sessanta minuti, prima dell'uscita definitiva della Gran Bretagna. Il divorzio non sarà comunque immediato, e dal primo giorno di febbraio inizierà un periodo di transizione, che si chiuderà il prossimo 31 dicembre. Entro il 1 luglio Londra avrà la possibilità di chiedere una proroga, nel caso in cui la seconda fase di negoziati fosse ancora il alto mare.

Stasera, nel suo atteso discorso alla Nazione per celebrare l'evento, il premier britannico Boris Johnson farà appello ai cittadini, affinché colgano un'"opportunità storica" e chiederà all'opinione pubblica di aiutarlo a "liberare tutto il potenziale di questo Paese e far salire di livello l'intero Regno Unito". Lo ha reso noto Downing Street anticipando alcuni passaggi dell'intervento del primo ministro, cheparlerà alle 22 ora locale.

Uno spettacolo di luci ed altri eventi organizzati dal partito conservatore di Johnson faranno a gara con la "Brexit Celebration" del Brexit Party di Nigel Farage, che ha invitato il primo ministro ad unirsi a lui nella vicina Parliament Square. "Il nostro lavoro come governo – il mio lavoro – è di unire questo Paese e spingerci avanti", dirà ancora il premier nel suo discorso, che secondo quanto riferito sarà registrato. "E la cosa più importante da dire stasera è che questa non è una fine ma un inizio", aggiungerà, stando sempre alle anticipazioni trapelate. Secondo Johnson, "questo è il momento in cui il sole sorge e il sipario sale su un nuovo atto" ed "è un momento di vero rinnovamento e cambiamento nazionale".

Da domani partirà quindi la seconda fase dei negoziati sulle relazioni future fra Londra e Bruxelles. Il primo step è stato il voto al Parlamento Ue due giorni fa, dove, con una larga maggioranza – l'accordo di recesso del Regno Unito dall'Ue è stato approvato con 621 sì, 49 no e 13 astenuti – gli europdeputati hanno dato il via libera alla Brexit, e subito dopo, tenendosi per mano, hanno cantato una canzone tradizionale scozzese ‘Auld Lang Syne', noto in Italia come il ‘Valzer delle candele', canto intonato in occasione degli addii.

Da domani il Regno Unito non potrà partecipare alle riunioni nelle istituzioni europee, anche se per i prossimi 11 mesi Londra continuerà a essere trattata come uno stato membro, senza diritto di intervento. L'inizio effettivo del negoziato tra Londra e Bruxelles si avrà ai primi di marzo: si discuteranno i dettagli degli accordi economico-commerciali (sul modello dei rapporti tra Ue e Canada) e poi si dovranno definire ambiti come la sicurezza, giustizia, istruzione, trasporti, energia. Boris Johnson esclude che questa fase possa protrarsi oltre il 31 dicembre 2020.

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