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Boom di contagi, la Svezia introduce restrizioni: massimo 4 persone ai tavoli di bar e ristoranti

A partire da giovedì prossimo, vigilia di Natale, la vendita di alcool sarà vietata dopo le 20 e nei bar e ristoranti non vi potranno essere più di quattro persone sedute allo stesso tavolo, la metà di quanto è ora possibile. In Svezia nelle ultime 24 ore sono stati registrati quasi 10mila nuovi casi e 100 morti.
A cura di Davide Falcioni
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In Svezia nelle ultime 24 ore sono stati registrati quasi 10mila nuovi casi di coronavirus e cento morti: per questo il governo ha deciso di introdurre delle restrizioni, seppur decisamente meno severe rispetto alla maggior parte dei paesi europei. A partire da giovedì prossimo, vigilia di Natale, la vendita di alcool sarà vietata dopo le 20 e nei bar e ristoranti non vi potranno essere più di quattro persone sedute allo stesso tavolo, la metà di quanto è ora possibile. "Sfortunatamente, la situazione continua ad essere molto seria, con un'alta diffusione dell'infezione", ha dichiarato il primo ministro Stefan Lofven, ammettendo che la circolazione del coronavirus è ben lungi dall'essere sotto controllo.

Fino al 24 gennaio tutti gli impiegati pubblici lavoreranno da casa quando possibile. Fino a questa data gli allievi delle scuole superiori seguiranno le lezioni a distanza, mentre centri sportivi pubblici, piscine e musei rimarranno chiusi. Centri commerciali, palestre e negozi dovranno limitare il numero di clienti. Infine l'agenzia per la Salute pubblica ha esortato ad usare mascherine sui mezzi pubblici "quando l'affollamento è inevitabile", come nelle ore di punta. Finora era richiesto di indossare la mascherina in pubblico, con l'invito a considerare più importante il mantenimento della distanza fisica.

Paese di 10,3 milioni di abitanti, la Svezia ha registrato circa 367mila contagi e 8mila morti, numeri significativamente più alti dei vicini scandinavi. Com'è noto, il governo di Stoccolma non ha mai voluto imporre il lockdown, preferendo puntare sulla responsabilità individuale dei cittadini. Tale approccio è però sempre più criticato. In un raro intervento, re Carlo Gustavo XVI ha definito ieri la strategia anti covid "un fallimento".

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