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Bambino di 11 anni colpito con il taser dalla polizia in Scozia: “Si contorceva dal dolore”

Un video pubblicato dal The Scottish Sun mostra un gruppo di agenti circondare un ragazzo di 11 anni con un coltello in mano, per poi colpirlo con una scarica da 50.000 volt. L’episodio accende il dibattito sull’utilizzo delle pistole stordenti sui minorenni.
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L'agente, avvicinandosi, dice al ragazzo di gettare il coltello. Screen del video pubblicato dal The Scottish Sun
L'agente, avvicinandosi, dice al ragazzo di gettare il coltello. Screen del video pubblicato dal The Scottish Sun

Ha provocato sconcerto il video messo in rete dal The Scottish Sun che mostra un bambino di 11 anni neutralizzato dalla polizia con il taser.

I fatti sono avvenuti nell’Ayrshire Meridionale, in Scozia, presso il Craig Tara caravan park situato vicino la città di Ayr. La Police Scotland ha successivamente confermato l’accaduto, datato 22 marzo 2023. Nel video si vedono diversi ufficiali di polizia accerchiare il giovane, che tiene un coltello in una mano e il cellulare nell’altra, prima che questo venga colpito da una scarica da 50.000 volt.

Secondo le ricostruzioni, dei passanti avrebbero chiamato la polizia riferendo di un ragazzo che girava armato. Una volta sul posto, gli agenti hanno individuato il giovane e lo hanno circondato, intimandogli di gettare la lama. “Cosa vuoi fare con quel coltello? Fai la cosa giusta”, si sente dire da un poliziotto.

Ma il ragazzo non sembra reagire e comincia ad arretrare, rispondendo in malo modo. A quel punto, un agente con in mano il taser comincia ad avvicinarsi sempre di più, fino a colpire il  giovane, di soli 11 anni, facendolo strillare e contorcere dal dolore. Testimoni riferiscono che il ragazzo, caduto per terra, avrebbe a lungo urlato agonizzante.

Quello che dal The Scottish Sun viene definito “un incidente disturbante” è stato in seguito posto sotto indagine da parte degli organi di sorveglianza della polizia scozzese. Si dovrebbe trattare della persona più giovane mai colpita con un taser in Scozia.

L’episodio ha contribuito ad aprire un acceso dibattito sulla legittimità dell’utilizzo di una tale arma sui minorenni. Joanne Smith, della NSPCC Scotland (National Society for the Prevention of Cruelty to Children), denuncia l’accaduto, sostenendo che “l’uso di pistole stordenti come il taser sui bambini è una violazione dei loro diritti e può causare un pericolo fisico e psicologico”.

“Capiamo ovviamente che la polizia ha il dovere di mantenere l’ordine e la sicurezza nei luoghi pubblici – conclude – ma pretendiamo che si smetta di usare il taser sui minorenni e che si cerchino altre modalità di intervento nei casi che riguardano persone così giovani”.

In Scozia, negli ultimi tre anni il numero di agenti appositamente addestrati all’uso del taser dovrebbe essere quadruplicato, passando da 520 a 2.000 unità (obiettivo previsto per il 2024), in risposta al numero sempre maggiore di attacchi contro gli ufficiali.

Il sito web della polizia scozzese spiega che “l’uso del taser è consigliato nei casi in cui i metodi tradizionali, come il contenimento fisico, potrebbero rappresentare un pericolo per gli stessi agenti”. Resta però controversa la questione dell’utilizzo di tale arma sui giovanissimi: lo stesso Comitato delle Nazioni Unite sui diritti del bambino ha richiesto che venga vietato per legge sulle persone con meno di 18 anni.

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