Australia, squalo toro attacca due giovani turisti a largo di Kylies Beach: morta la ragazza

All’alba di giovedì, quando la luce iniziava appena a riflettersi sull’acqua calma di Kylies Beach, due giovani turisti europei hanno deciso di entrare in mare per una nuotata in uno dei tratti più remoti e silenziosi della costa del New South Wales, in Australia. In quel momento, però, qualcosa ha interrotto la quiete della baia: un grande squalo toro, probabilmente in cerca di cibo nelle acque poco profonde, si è avvicinato ai due bagnanti e li ha aggrediti.
I testimoni presenti sulla spiaggia hanno compreso subito la gravità della situazione. Nonostante i primi tentativi di soccorrere entrambi i giovani, la ragazza è stata dichiarata morta sul posto. Il suo compagno di nuotata ha riportato gravi ferite alla gamba: secondo i paramedici, un bagnante intervenuto subito dopo ha “probabilmente salvato la vita” al giovane applicandogli un laccio emostatico improvvisato con dei vestiti. Stabilizzato dai soccorritori, il malcapitato turista è stato trasferito in elicottero al John Hunter Hospital di Newcastle, dove le condizioni, inizialmente critiche, sono poi migliorate a gravi ma stabili.
Il chief inspector Timothy Bayly della polizia del New South Wales ha confermato che i due “si conoscevano” e stavano nuotando insieme al momento dell'incidente. Nel frattempo, gli esperti del Department of Primary Industries hanno effettuato un’analisi forense dei segni lasciati sul corpo del giovane, concludendo che l’interazione è compatibile con un grande squalo toro, una specie considerata tra le più pericolose e capace di muoversi sia in acque salate sia in acque dolci.
Gli specialisti hanno ricordato quanto sia raro che un singolo squalo coinvolga due persone nella stessa circostanza. Un comportamento simile può dipendere dall’età dell’animale, dalla disponibilità di prede o dalle condizioni alimentari del momento, soprattutto nelle prime ore del mattino quando la visibilità è ridotta.
A seguito dell’episodio, le autorità hanno disposto la chiusura di Kylies Beach e delle spiagge vicine, installando cinque SMART drumlines, dispositivi che avvisano i tecnici quando uno squalo rimane agganciato all’esca, permettendo di identificarlo e rilasciarlo in mare aperto. L’area non era dotata di sistemi di rilevamento, e le stazioni di ascolto più vicine – collocate a 20 e 40 km – non hanno registrato alcun segnale nelle ore dell’accaduto. È ora in valutazione un potenziamento della sorveglianza lungo questo tratto particolarmente isolato di costa.
Surf Life Saving NSW ha espresso il proprio cordoglio e ha invitato il pubblico a evitare l’ingresso in acqua mentre droni e squadre di monitoraggio controllano la zona. “Questa area è così remota che non esistono servizi di salvataggio”, ha ricordato l’amministratore delegato Steve Pearce, sottolineando l’impatto che episodi simili hanno sulle comunità costiere e sui soccorritori.
La morte della giovane donna rappresenta il quinto episodio mortale legato a uno squalo registrato in Australia nel 2024, a meno di tre mesi dall’uccisione di Mercury Psillakis, 57 anni, da parte di un grande squalo bianco a Long Reef Beach, a Sydney.