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Australia, 27enne bolognese accoltellata durante una rapina: ore di ansia per Stella

Stella Trevisani, 27enne bolognese che da due anni vive a Perth, in Australia, è stata aggredita da un 15enne che voleva rubarle il cellulare. Il ragazzo l’ha colpita più volte alle gambe e alle braccia, poi è fuggito ma è stato poco dopo fermato dalla polizia. “Ero in una pozza di sangue, ho avuto paura di morire”.
A cura di Ida Artiaco
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Stella Trevisani (GoFundMe).
Stella Trevisani (GoFundMe).

È stata accoltellata da un 15enne che le ha rubato il cellulare ed ora è ricoverata in gravi condizioni all'ospedale di Perth, Australia, anche se i medici assicurano che sia fuori pericolo di vita. È successo sabato scorso nella cittadina australiana dove Stella Trevisani, 27enne bolognese, vive da circa due anni e lavora come cameriera. La ragazza stava tornando proprio dal suo turno di lavoro in un ristorante nella zona orientale della città quando è stata sorpresa dall'adolescente intorno alle 21 nei pressi della stazione ferroviaria di Claisebrook, che l'ha colpita ripetutamente alle braccia e alle gambe. Dopo averle chiesto di consegnargli il suo smartphone, dal valore di circa 100 dollari, la situazione è poi rapidamente degenerata.

Come ha riportato il programma in lingua italiana dell'emittente Sbs (Special Broadcasting Service), il ragazzo si è dato alla fuga a bordo della sua bicicletta, ma non è durata molto. La polizia lo ha fermato poco dopo in stato confusionale e lo ha arrestato con l'accusa di rapina a mano armata aggravata e lesioni gravi. Il 15enne si è fatto accompagnare al tribunale dei minorenni dal suo avvocato, Claire Rossi, che ha affermato che il suo cliente soffre di una lieve disabilità intellettiva e che potrebbe non rendersi conto della gravità di ciò che ha fatto. Stella, invece, è stata ricoverata al Royal Perth Hospital in condizioni gravi ma stabili e, secondo i medici, dopo un lungo periodo di convalescenza e riabilitazione, si riprenderà completamente.

"Avevo notato che qualcuno mi fissava e mi stava seguendo, così ho cominciato ad accelerare per arrivare quanto prima alla stazione – ha raccontato Stella dal suo letto di ospedale alla stampa locale -. All'inizio non mi ero resa conto che aveva un coltello. Mi ha spinta verso un muro dicendomi che mi avrebbe pugnalato ovunque se non gli avessi dato il mio cellulare. Nonostante glielo abbia lasciato subito, ha cominciato a colpirmi alle gambe e alle braccia, ho visto sangue ovunque e ho avuto paura di morire. Ho urlato per chiedere aiuto, ma non avevo forze e avevo molto freddo, poi sono svenuta e mi sono risvegliata qui".

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