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Aung San Suu Kyi condannata ad altri 3 anni di carcere per corruzione: pena estesa a 26 anni

Nuova sentenza per Aung San Suu Kyi: l’attivista birmana e premio Nobel per la Pace è stata condannata da un tribunale militare del Myanmar ad altri 3 anni di carcere per corruzione. La pena è stata così estesa a un totale di 26 anni.
A cura di Ida Artiaco
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Non c'è pace per Aung San Suu Kyi: la 77enne attivista birmana e premio Nobel per la pace, da giugno scorso rinchiusa in una prigione di Naypyidaw dopo essere stata posta agli arresti domiciliari a seguito del colpo di stato militare del 2021, è stata condanna a 3 anni per corruzione. È quanto ha deciso nelle scorse ore un tribunale militare in Myanmar.

È quanto riportano i media internazionali tra cui le agenzie di stampa Reuters e Associated Press.

Secondo la corte, avrebbe ricevuto una tangente di 550mila dollari da un magnate condannato per traffico di droga.

La pena è stata così estesa a un totale di 26 anni, per istigazione, violazione delle regole del Covid-19, frode elettorale e violazione della legge sui segreti ufficiali, oltre che per corruzione e addirittura per detenzione illegale di walkie-talkie. Accuse che per l'opinione internazionale sarebbero "pretestuose".

Da giugno Suu Kyi è in isolamento in una prigione della capitale Naypyidaw dopo essere stata posta agli arresti domiciliari a seguito del colpo di stato militare.

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Il procedimento si è svolto a porte chiuse e gli avvocati di Suu Kyi, che ha sempre respinto tutte le accuse a suo carico, definendole "assurde", non sono autorizzati a parlare con i media.

La giunta militare attualmente al potere insiste però sul fatto che tutti i tribunali del Myanmar sono indipendenti e che gli arrestati stanno ricevendo un giusto processo.

In Birmania da quando c'è stato il colpo di stato nel febbraio del 2021, secondo l'Associazione di assistenza ai prigionieri politici, un gruppo per i diritti umani che documenta uccisioni e altri abusi, almeno 2.340 persone sono state uccise e più di 15.800 arrestate nel corso delle proteste scoppiate in tutto il Paese e represse con la violenza.

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