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Alessia Piperno arrestata e liberata in Iran

Alessia Piperno: “La mia compagna di cella in Iran condannata a morte. Le cantavo Bella Ciao”

Alessia Piperno, la blogger romana detenuta in Iran e liberata lo scorso 10 novembre, ha dedicato un post su Instagram a Fahimeh Karimi, allenatrice di pallavolo e mamma di 3 figlia, sua compagna di cella nel carcere di Evin e ora condannata a morte: “Le cantavo Bella Ciao per calmarla. Vorrei dirti di più, ma che ti dico?”.
A cura di Ida Artiaco
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"Fahimeh Karimi è stata la mia compagna di cella per 45 giorni. Un giorno è uscita per andare in infermeria e non è più tornata".

A scrivere è Alessia Piperno, la 30enne blogger romana arrestata in Iran a fine settembre e tornata in Italia qualche settimana fa dopo essere stata rinchiusa nella prigione di Evin, a Teheran. Proprio in quella occasione ha conosciuto Fahimeh Karimi, allenatrice di pallavolo e mamma di tre figli, condannata a morte per aver partecipato alle proteste scoppiate nel Paese in seguito alla morte di Mahsa Amini.

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A lei ha dedicato un lungo post sul proprio profilo Instagram, in cui ha raccontato momenti di vita quotidiana che insieme condividevano nel carcere di Evin. "Sei bianca come quel muro, sarà che a forza di guardarlo, ha mangiato i tuoi respiri. Siamo nascoste in un punto cieco qui, le tue urla sono come il silenzio, fai a pugni con la porta e calpesti le tue stesse lacrime. "AZADI! AZADI! (Libertà. Libertà, ndr)". Ti canto Bella ciao, e tu ti metti a piangere, altre volte mi batti le mani. Vorrei dirti di più, ma che ti dico?", si legge.

E poi ancora: "Tra di noi non ci sono state grandi conversazioni, dal momento che io non parlavo farsi e lei non parlava inglese. Ma eravamo unite dallo stesso dolore e dalle stesse paure – scrive la giovane sul suo profilo -. Ho cercato il suo nome ogni giorno da quando sono tornata, per controllare se avessero liberato anche lei. Invece mi sono trovata davanti a un articolo con il suo volto con scritto condannata a morte".

Alessia ha raccontato anche che Fahimeh urlava i nomi dei suoi tre figli. E poi ha aggiunto: "Domani è un giorno nuovo, magari saremo libere, anche se si, hai ragione, te l'ho detto anche ieri. Arriva la pasticca che ci canterà la ninna nonna, ti prendo la mano, è quel poco che posso fare, metti la testa sotto la coperta, almeno lì le luci sono spente, guarda il cielo, le vedi anche tu le stelle? Buona notte Fahimeh".

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Mentre Alessia è rientrata a Roma il 10 novembre scorso, come era stato annunciato dalla premier Giorgia Meloni, di Fahimeh si sa che dopo Evin è stata poi confinata nella prigione di Khorin a Pakdasht, nella provincia di Teheran. Era stata arrestata dopo essere stata accusata di aver guidato le proteste e di aver picchiato un membro dei paramilitari Bassij durante i disordini nella sua città.

In totale sarebbero oltre 18mila i cittadini arrestati in Iran durante le proteste negli ultimi 3 mesi, tra cui anche bambini. Intanto, i manifestanti hanno indetto uno sciopero di tre giorni, partito domenica, che prevede la chiusura di negozi e attività commerciali in molte città del Paese.

In occasione della visita del presidente Ebrahim Raisi all’Università di Teheran in programma mercoledì i manifestanti chiedono un corteo verso piazza Azadi, nel cuore di Teheran.

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