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Alessia Piperno arrestata e liberata in Iran

Il racconto di Alessia Piperno tornata dall’Iran: “È stata dura ma non mi hanno mai maltrattata”

È tornata a casa Alessia Piperno, la 30enne romana detenuta per 44 giorni nel carcere di Evin a Teheran: “È stata dura essere in 6 in una cella, ma non mi hanno mai maltrattata”. La felicità di nonno Franco: “Chissà quanto mi resta, volevo rivederla”.
A cura di Ida Artiaco
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"È stata dura, eravamo in 6 in una cella. Ma non mi hanno mai maltrattata, non ho mai subito atteggiamenti violenti". È questo un primissimo racconto fatto appena rientrata in Italia da Alessia Piperno, la travel blogger 30enne, originaria di Roma, detenuta per 44 giorni in Iran, nel carcere di Evin a Teheran, dopo l'arresto per aver preso parte ad una delle manifestazioni di piazza organizzate in segno di protesta in seguito alla morte di Mahsa Amini.

La ragazza ha riabbracciato ieri la famiglia dopo essere atterrata all'aeroporto di Ciampino, accolta, tra gli altri, anche da Giorgia Meloni, che qualche ora prima aveva dato l'annuncio della sua liberazione avvenuta in seguito ad un "intenso lavoro diplomatico".

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"Sono stata trattata bene. Ho mangiato regolarmente cibo occidentale", ha ripetuto ancora Alessia, anche davanti al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che ha voluto incontrarla. La trentenne era stata trasferita nel carcere di Evin dopo l'arresto avvenuto lo scorso 28 settembre, all'interno della sezione 209, quella riservata ai detenuti politici, e le sue condizioni e il trattamento a lei riservato in carcere sarebbero stati monitorati dalla nostra diplomazia per tutto il tempo.

Alessia Piperno in viaggio
Alessia Piperno in viaggio

Le trattative, andate avanti sia attraverso il classico canale diplomatico sia con quello di intelligence, hanno dato i frutti sperati, fino la liberazione di ieri. Ad Alessia sarebbe stato contestato anche di avere il visto scaduto, ma soprattutto di soggiornare in un ostello dove erano già stati catturati altri giovani manifestanti durante le proteste scoppiate dopo la morte per mano della polizia morale della 22enne Mahsa Amini. Poi la svolta, grazie ad alcuni contatti telefonici tra il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e il suo omologo iraniano, Amir Abdullahian. Il tutto fatto in gran segreto, anche da parte della famiglia, per non gettare all'aria la trattativa.

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Ieri infine l'abbraccio con i suoi cari. Tra questi c'è anche nonno Franco, che in una intervista al Messaggero ha detto: "Sono felice. Sono anziano, chissà quanto mi resta, volevo rivederla. Ho vissuto, dormito sempre con il pensiero, guardavo i messaggi whattsapp di mia nipote, nonno come stai? poi più niente. Poco prima del suo compleanno. Poi non ho più sentito la mia nipote super speciale".

Ieri, ha detto il nonno, era anche il compleanno della mamma di Alessia: "Mi ha detto: Sono felice, è il giorno più bello della mia vita. Ieri era il suo compleanno, e come faccio tutti gli anni le ho scritto un biglietto: il più bel regalo che potresti avere è che Alessia torni da noi, ti auguro che avvenga presto. Combinazione stamattina la notizia della liberazione. Ora si festeggia, avevo sempre detto: quando torna Alessia paga nonno".

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