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Emergenza rifiuti a Napoli? Per Berlusconi è colpa dei giudici!

“Avevamo risolto il problema, poi i pm di Napoli hanno deciso di chiudere due discariche”, così il presidente del Consiglio commenta la nuova emergenza rifiuti a Napoli: tutta colpa della magistratura, nonostante l’intervento dei militari in vista delle elezioni comunali 2011.
A cura di Alessio Viscardi
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Soldiers of the Italian army walk to col

Napoli è ancora in piena emergenza rifiuti, nonostante la campagna elettorale per le elezioni amministrative sia ormai agli sgoccioli. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha inviato l'esercito per una raccolta straordinaria, ma il vero nodo rimane dove scaricare l'immondizia dato che le discariche sono sature e gli Stir lavorano al di sopra della propria capacità. Nella notte si susseguono roghi e proteste, con barricate di rifiuti in fiamme e gente che scende in strada esasperata dalla puzza e dalla paura di epidemie, come ribadito da uno studio commissionato dall'università Federico II. Venerdì 13 maggio, Silvio Berlusconi sarà in città per la chiusura della campagna elettorale di Gianni Lettieri e stamattina ha preannunciato il liet-motiv della sua venuta: l'emergenza rifiuti è colpa di Rosa Russo Iervolino e dei giudici.

Alla magistratura, il premier contesta di aver chiuso delle discariche. Si tratta di una falsità, in quanto soltanto due discariche si trovano in provincia di Napoli e sono quella di Chiaiano e quella di Terzigno. La cava S.a.r.i. di Terzigno, nonostante le analisi condotte dai periti nominati dai tecnici e quelle condotte dall'Arpa Campania – che hanno dimostrato l'inquinamento delle falde acquifere profonde con sostanze cancerogene – continua ad accogliere i rifiuti dei 18 comuni dell'area vesuviana. La discarica di Chiaiano è stata parzialmente sequestrata nell'ambito di un'inchiesta sulle infiltrazioni di percolato nel sottosuolo e della camorra casalese negli appalti di gestione, nonostante sia ancora in funzione si prospetta che entro un mese sarà impossibile scaricare nuovi rifiuti.

Insomma, non c'è alcun altro invaso dove portare i rifiuti e l'inceneritore di Acerra – inaugurato come “gioiellino” e “miracolo” in una conferenza stampa dove era presente la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, assieme al gota dell'imprenditoria del nord Italia – funziona male ed è in costante manutenzione, a causa della tipologia di rifiuti bruciata non conforme alle caratteristiche dell'impianto.

Così, il miracolo di Silvio Berlusconi si risolve nella sua menzogna e il presidente del Consiglio, resosi conto che nemmeno l'intervento dell'esercito riuscirà a pulire la città prima del suo arrivo, si appresta a denunciare: “Avevamo risolto il problema, poi i pm di Napoli hanno deciso di chiudere due discariche”.

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