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Elezioni in Germania, così funziona il sistema misto con cui si elegge il Bundestag

Dalla doppia elezione dei membri del Bundestag, l’unica camera del parlamento ad essere eletta direttamente dei cittadini, alla designazione e ai poteri del cancelliere, ecco tutto quello che bisogna sapere sul sistema elettorale tedesco.
A cura di Ida Artiaco
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Esterno del Bundestag, Berlino (Getty).
Esterno del Bundestag, Berlino (Getty).

Il sistema elettorale tedesco è di tipo misto, sostanzialmente proporzionale con meccanismi di correzione. Mette, cioè, insieme collegi uninominali e maggioritari con un proporzionale a livello nazionale che determina gli equilibri del Bundestag, l'unica camera direttamente elettiva del parlamento tedesco, composta almeno da 598 membri. Trattandosi di una delle democrazie più importanti del Vecchio Continente, al funzionamento delle elezioni in Germania hanno guardato nel tempo anche altri Paesi, tra cui l'Italia, per modellare il proprio sistema elettorale e la formazione del governo, che a Berlino è guidato dalla figura del cancelliere. Ecco, di seguito, la guida completa sul modello elettivo tedesco, dal tipo di voto ai poteri dei leader.

Il sistema bicamerale imperfetto: Bundestag e Bundesrat

La Germania è una repubblica federale parlamentare, composta da sedici stati (detti Lander), il cui presidente, che ha poteri più limitati rispetto all'omonimo italiano, viene eletto dall'Assemblea federale. Il parlamento è a sua volta diviso in due rami: il Bundesrat, cioè la camera dei Lander, i cui componenti vengono decisi sulla base dei risultati nelle elezioni regionali e pertanto designati dai governi locali, e il Bundestag, la Camera eletta direttamente ogni quattro anni dai cittadini tedeschi che abbiano compiuto 18 anni. Quest'ultima elegge a sua volta il cancelliere, che ha il compito di guidare il governo.

Doppio voto: maggioritario e proporzionale

Per l'elezione del Bundestag i cittadini tedeschi hanno a disposizione due voti. Con il primo, detto Erststimme, di tipo maggioritario, si sceglie il politico che si vuole mandare in Parlamento come rappresentante della propria regione col sistema uninominale. In altre parole, il candidato che prende un voto in più degli altri nei collegi uninominali viene eletto secondo la regola del "first past the post", usato anche negli Usa o in Gran Bretagna; in caso di parità, l'ufficio elettorale ricorre al sorteggio. Dunque, in ciascuno dei 299 collegi in cui è diviso il territorio nazionale, viene eletto direttamente un deputato.

Con il secondo (Zweitstimme), invece, si sceglie uno dei partiti, che presentano per ogni Land una lista bloccata di candidate e candidati. Quest'ultimo voto è di certo il più determinante, perché stabilisce proporzionalmente le percentuali con cui i vari gruppi saranno rappresentati nel Parlamento e dunque chi avrà la maggioranza e la possibilità di eleggere il proprio candidato come cancelliere federale. In questo sistema è tuttavia ammesso il voto disgiunto: con il secondo voto si può scegliere un partito e con il primo il candidato di un altro schieramento. Non è prevista, però, l'astensione: la mancanza di una croce sulla scheda viene conteggiata come voto nullo.

Lo sbarramento al 5%

Dunque, su un totale di 598 seggi disponibili nel Parlamento tedesco, 299 sono assegnati tramite il primo voto, mentre l'altra metà tramite i listini bloccati, le cosiddette "Landeslisten", o liste regionali, in base alla percentuale di voti ottenuta dal partito in ogni Land e a seconda della popolazione di quest'ultimi. Sono esclusi dal riparto dei seggi tutti quei partiti che non hanno raggiunto la soglia di sbarramento del 5 per cento con il secondo voto. Nella distribuzione dei seggi, quindi, non vengono considerati i secondi voti dei partiti che non riescono a superare la soglia e i partiti più grandi si dividono i seggi degli esclusi.

Tuttavia, arrivati a questo punto, c'è una complicazione di calcolo di cui non bisogna dimenticarsi: al numero totale dei seggi a cui il listino ha diritto vengono sottratti gli eletti con il primo voto. In altre parole, se i seggi a cui ha diritto sono più di quelli ottenuti con il primo voto, la differenza verrà assegnata sulla base di listini bloccati su base regionale. Se viceversa ha eletto più candidati uninominali rispetto al numero di seggi conquistati, si aumenta la composizione del Bundestag fino a contenere tutti i vincitori nei collegi uninominali. Basti pensare che attualmente il Bundestag è formato da 630 membri.

Il cancelliere, al potere per 4 anni

Una volta eletto Bundestag, si passa alla designazione del cancelliere, cioè del capo del governo tedesco. A differenza di quanto avviene in Italia, il premier è eletto senza dibattito dallo stesso Bundestag su proposta del Presidente federale, l'equivalente del nostro capo dello Stato. Quest'ultimo "propone" che sia eletto cancelliere il leader che riesce ad aggregare una coalizione possibilmente maggioritaria al Bundesrat. A questo punto, il Bundestag vota sul nome del candidato proposto dal presidente della Repubblica. Se riesce ad ottenere la maggioranza dei voti è eletto e il suo mandato dura quattro anni. In caso contrario, entro quattordici giorni il Bundestag nomina il Cancelliere, sempre col voto favorevole della maggioranza dei deputati.

Il cancelliere tedesco ha più poteri rispetto al capo del governo italiano, soprattutto per quel che riguarda la nomina dei ministri. Se nel nostro Paese il premier non può revocarli, in Germania, invece, "i ministri federali vengono nominati e revocati dal Presidente federale su proposta del Cancelliere". Inoltre, spetta al Cancelliere determinare "le direttive politiche" dell'Esecutivo.

Sfiducia possibile, ma solo se costruttiva

Di questa possibilità se ne è parlato molto anche in Italia, quando nel dibattito sulla riforma elettorale era stato proposto di guardare alla Germania come modello da importare. Tra i "pregi" di quest'ultimo ci sarebbe proprio il processo che porta alla mozione di "sfiducia costruttiva" nei confronti del cancelliere, che si trova anche in Spagna, Belgio, Slovenia, Ungheria e Albania. Siccome il cancelliere riceve un voto di fiducia "ad personam", è possibile che, nel caso in cui questo rapporto venga meno, il cancelliere stesso possa essere revocato, insieme ai suoi ministri. Tuttavia, il licenziamento del capo del governo è abbastanza complicato. Infatti, il Bundestag può esprimere la sfiducia al cancelliere federale soltanto quando elegge a maggioranza dei suoi membri un successore e chiede al Presidente federale di revocare il Cancelliere federale. A questo punto, il Capo dello Stato deve aderire alla richiesta e nominare il nuovo eletto. Nella storia della repubblica tedesca dal secondo dopoguerra a oggi, ciò si è verificato soltanto una volta, con la revoca di Helmut Schmidt e la conseguente nomina di Helmut Kohl nel 1982.

Le elezioni tedesche 2017: Merkel vs Schulz

Il 24 settembre 2017 si svolgeranno le prossime elezioni in Germania. Stando ai sondaggi delle ultime settimane, pare che i centristi della CDU e della sua alleata bavarese CSU saranno ancora una volta il partito di maggioranza relativa e la cancelliera Angela Merkel otterrà il suo quarto mandato consecutivo. Guida, infatti, il governo di Berlino dal 2005 ed è il leader più popolare della storia recente del Paese. Dovrà, comunque, vedersela con il candidato dei socialdemocratici tedeschi (SPD), l'ex presidente del Parlamento europeo Martin Schulz. Tra gli altri partiti in corsa per il Bundestag, si segnalano l'AfD (o Alternativa per la Germania), il gruppo della destra populista tedesca, Die Linke, la sinistra radicale che nel 2013 prese l’8,6 dei voti, i liberali dell'FDP e i Verdi, il partito ambientalista che nel 2013 prese l’8,4 per cento dei voti.

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