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Saldo Imu 2022, il calcolo e le novità sulle esenzioni: chi non deve pagare

Il prossimo 16 dicembre scade il termine per versare il saldo o seconda rata dell’Imu. Vediamo quali sono le novità di quest’anno, quali sono le aliquote, come calcolare l’imposta e come pagarla.
A cura di Daniela Brucalossi
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La scadenza per pagare la seconda rata dell’Imu 2022 è fissata al prossimo 16 dicembre. Si tratta del saldo dell'imposta municipale unica per gli immobili e ammonta a circa il 50% dell'importo dovuto per l'anno in corso . L’acconto, corrispondente all’altro 50%, andava pagato entro lo scorso 16 giugno.

La tassa si applica ai beni immobiliari di proprietà – case, terreni e prefabbricati – ma, anche per quest’anno, rimane l’esenzione per l’abitazione principale, ovvero la casa nella quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente. È obbligatorio versare l’imposta, invece, per le abitazioni principali appartenenti a categorie catastali considerate di lusso (A/1, A/8 e A/9).

Nel 2022 è tornata l’esenzione Imu per entrambe le parti di una coppia sposata o legata da un’unione civile con residenza in due abitazioni principali distinte. Si tratta dell’esito della sentenza n. 209 della Corte costituzionale, depositata lo scorso 13 ottobre.  Ma vediamo nel dettaglio chi deve pagare l’Imu e chi è esentato, come si calcola e come avviene il saldo.

Chi deve pagare l'IMU 2022 sulla prima casa

L’imposta va pagata sulla prima casa solo se si tratta di un’abitazione con categorie catastali considerate di lusso (A/1, A/8 e A/9).  Dal 2014 non è tenuto al pagamento chi dimora abitualmente e risiedere anagraficamente in una casa appartenente alle categorie  A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7.

Chi è esente dal pagamento

Alcune categorie sono esentate dal pagamento dell’Imu:

  • coloro che posseggono solo l’abitazione principale;
  • l’inquilino dell’immobile;
  • il nudo proprietario quando sull’immobile c’è un usufrutto;
  • la società di leasing concedente;
  • il comodatario;
  • l’affittuario dell’azienda se l’azienda comprende un immobile;
  • il coniuge non assegnatario dell’immobile in caso di separazione o divorzio.

Come funziona l'esenzione per i coniugi con due case

Nel 2022 torna l’esenzione Imu per entrambe le parti di una coppia sposata o legata da un’unione civile con dimora abituale in case diverse. Per usufruire dell’esenzione, però, la residenza in luoghi distinti non basta. Le due case devono essere anche le abitazioni abituali dei coniugi, nella quale dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente.

È il risultato della sentenza n. 209 della Corte costituzionale, depositata lo scorso 13 ottobre. Questa ha dichiarato illegittimo il comma del decreto legge n. 201 del 2011 che limitava l’accesso all’esenzione Imu a una sola delle case di residenza dei coniugi, lasciando invece il peso dell’imposta sull’altra abitazione. La Corte ha decretato che la norma era discriminatoria nei confronti delle coppie sposate o legate da un’unione civile, in quanto i conviventi di fatto avevano comunque diritto alla doppia esenzione.

In ogni caso, spetta all'ufficiale di anagrafe comunale verificare, tramite controlli della polizia locale, che entrambi i coniugi risiedano effettivamente nelle loro prime case. Gli agenti hanno tempo 45 giorni dalla richiesta del cambio di residenza per presentarsi a sorpresa all'abitazione. Ma solo in fasce orarie prestabilite e concordate con il cittadino. Se il richiedente non si fa trovare in casa per più di tre volte di seguito o se emergono discordanze con le dichiarazioni rese, la sua richiesta non viene accolta e l'ufficiale di anagrafe lo segnala alle autorità di pubblica sicurezza. La polizia locale può entrare in casa senza la presenza del cittaduno solo se quest'ultimo è già sospettato di aver dichiarato una falsa residenza e in presenza di un mandato del giudice.  Dichiarare una falsa residenza è un reato che prevede la reclusione da tre mesi a due anni.

Le aliquote per il calcolo dell'IMU 2022

Le aliquote Imu variano a seconda del comune e della categoria catastale. Ciascuna amministrazione può concedere sgravi diversi su singole categorie di immobili, come quelli non utilizzati perché inagibili.

Le aliquote di quest'anno si possono verificare sul sito ufficiale dell’ente o rivolgenodsi a un Caf. Se sono rimaste invariate rispetto al 2021, nella maggior parte dei casi, si andrà a pagare esattamente lo stesso importo dovuto con l'acconto di giugno. A meno che non ci siano state delle variazioni nel possesso dell'immobile durante il 2022 o nel caso in cui l'abitazione non sia stata posseduta per l'intero anno solare.

Il saldo da versare si calcola in questo modo:

  • incrementando la rendita catastale del 5%;
  • moltiplicando il risultato per il coefficiente corrispondente alla categoria catastale dell’immobile;
  • applicando alla base imponibile risultante l’ultima aliquota stabilita dal comune;
  • se il possesso della casa non si è potratto per tutto l'anno solare, rimodulando il calcolo sugli effettivi mesi di possesso;
  • si si è comproprietari dell'immobile, rimodulando il calcolo sulla propria quota.

Come pagare la seconda rata dell'IMU con l'F24

Per compilare il modello F24 per il pagamento della seconda rata Imu ci sono tre modi: affidarsi a un Caf oppure eseguire l'operazione sulla propria home banking o nella sezione privata del sito dell'Agenzia delle Entrate alla voce "pagamenti".

Nell'F24 devono comparire:

  • i dati anagrafici, il codice fiscale e il domilio fiscale;
  • il codice del comune dove è locata la casa (indicato sul sito dell'Agenzia delle Entrate);
  • il tipo di pagamento (saldo o acconto);
  • il numero di immobili per cui si sta effettuando il pagamento;
  • il codice tributo in base alla categoria catastale (indicato sul sito dell'Agenzia delle Entrate);
  • l'importo dovuto per ciascun immobile se si è possessori di più di una seconda casa;
  • l'anno in corso.
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