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Pensioni, presentate 150mila domande per quota 100: Roma, Milano e Napoli formano il podio

Sono 150.099 le domande per andare in pensione in anticipo con quota 100. A Roma boom di richieste (11.559), mentre Sondrio (303) è il fanalino di coda in questa speciale classifica. Ancora in calo le domande rispetto al mese precedente, come già successo a marzo e aprile, quando il numero di richieste si era dimezzato.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Le domande presentate per andare in pensione con quota 100 sono 150.099. Infatti, secondo i dati diffusi dall'Inps e aggiornati al 20 giugno, continuano ad arrivare richieste per il pensionamento con 62 anni di età e 38 di contributi. Il numero di domande si sta via via stabilizzando, se a febbraio erano state 77mila e a marzo 33mila, ad aprile erano crollate a 18mila, poi 15mila a maggio e 8mila a giugno, considerando però che, al momento, la stima per quest'ultimo è fino al 20 del mese. In totale fa poco più di 150mila richieste totali, circa la metà delle 290mila che il governo si attendeva per il 2019. A Roma si è registrato un vero e proprio boom di domande, con la capitale al primo posto in Italia con 11.559 aspiranti pensionati. Poi ci sono Milano, con 6.844 richieste, e Napoli, dove ne sono state presentate 6.353. Dal quarto al sesto posto troviamo altri tre capoluoghi di regione: Torino con 5.380 domande, Palermo che ne ha 3.632 e Bari con 3.589.

Guardando in fondo a questa speciale classifica troviamo i centri più piccoli, come Sondrio (303), Fermo (309), Aosta (324), Isernia (331), Vibo Valentia (376), Verbano Cusio Ossola (378), Crotone (393) e Gorizia (395).

I settori in cui la quota 100 piace di più

Banche e scuole. Sono questi i settori da cui arrivano più domande per andare in pensione anticipatamente con quota 100. Secondo lo studio del Sole 24 Ore, che si basa sui dati aggiornati al 3 giugno, quando le domande totali erano 142mila, tra i richiedenti più di 51mila sono lavoratori dipendenti, mentre 46mila appartengono alla gestione pubblica. Poi ci sono 12mila artigiani e 11mila commercianti. Dei dipendenti pubblici 27mila vengono dal mondo della scuola, mentre, per quanto riguarda i privati, sono stati firmati diversi accordi nelle banche, che vedranno quasi duemila uscite tra Ubi, Bnl e Intesa.

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