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Pensioni

Pagamento pensioni di novembre 2022, date di Poste Italiane e novità sull’aumento degli importi

Le pensioni di novembre saranno accreditate il 1º del mese tramite accredito bancario, mentre dal 1º novembre al 6 novembre potranno essere ritirate in contanti agli sportelli postali. Vediamo da quali aumenti saranno interessate e quali novità ci sono a livello politico.
A cura di Daniela Brucalossi
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A novembre i titolari di pensioni riceveranno il trattamento con accredito bancario il 1º novembre. Andrà invece dal 1º novembre al 6 novembre il periodo di tempo per poterle ritirare in contanti agli sportelli postali. Anche con la fine dello stato di emergenza Covid, sarà comunque possibile seguire una turnazione alfabetica per il ritiro, che sarà affissa fuori da molti uffici.

In questi mesi i cedolini delle pensioni saranno caratterizzati da diversi aumenti. In particolare, a novembre, vedranno il conguaglio della rivalutazione pensionistica dello 0,2% attuata lo scorso gennaio. Non solo relativo all'undicesimo mese dell'anno ma anche agli arretrati del periodo da gennaio a settembre. Inoltre, per le pensioni fino a 2.962 euro lordi, è già scattata da ottobre la rivalutazione del 2%: un anticipo del prossimo adeguamento di gennaio 2023.  Sul cedolino di novembre i pensionati riceveranno automaticamente anche il bonus 150 euro contro il caro energia.

Ma con l'insediamento del nuovo governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni sono in arrivo nei prossimi mesi delle novità sui trattamenti previdenziali. Le proposte sul piatto sono diverse: dall'Opzione Uomo, a firma Fratelli d'Italia, fino a Quota41, a firma Lega. Vediamo di cosa si tratta.

Pagamento pensioni di novembre 2022, il calendario e le date di Poste Italiane

Anche nel mese di novembre i titolari di pensioni riceveranno il proprio trattamento con tempistiche diverse a seconda della modalità di erogazione che hanno scelto:

  • dal 1º novembre al 6 novembre in contanti agli sportelli postali (all'esterno di molti uffici dovrebbe essere affissa una turnazione alfabetica consigliata per il ritiro);
  • il 1º novembre tramite accredito su Libretto di Risparmio, Conto BancoPosta, Postepay Evolution, carta Postamat o Carta Libretto.

Come controllare il cedolino delle pensioni di novembre sul sito dell'Inps

Come abbiamo visto, il cedolino della pensione può variare di mese in mese grazie all'erogazione di bonus e adeguamenti. È importante, dunque, controllare il suo importo periodicamente. Per farlo, basta accedere alla propria sezione personale sul sito, Inps, anche rivolgendosi a un Caf. Vediamo come:

  • effettuare l'accesso alla propria sezione personale sul portale Inps tramite Pin, Spid, Carta d'Identità Elettronica (Cie) o Carta Nazionale dei Servizi (Cns);
  • cliccare sulla sezione dedicata del portale;
  • cliccare sull'icona che fa al caso proprio (sono disponibili, ad esempio, i servizi "ultimo cedolino", "confronta cedolino", "modifica dati personali", "recupero Certificazione Unica").

Aumento degli importi delle pensioni a novembre 2022

Il cedolino della pensione di novembre sarà caratterizzato da diversi aumenti. In primo luogo, quello dato dal conguaglio della rivalutazione pensionistica dello 0,2% attuata lo scorso gennaio. L'inflazione nel corso degli ultimi dieci mesi, infatti, è risultata essere più alta del previsto. La cifra spettante per il mese di novembre non sarà alta: andrà da 1 euro a 5 euro ma sarà sommata al conguaglio degli arretrati da gennaio a ottobre.

Non solo.  Sul mese di novembre si vedrà anche l'aumento corrispondente alla rivalutazione del 2% sulla pensione mensile, già scattata a ottobre e prevista anche per dicembre. Si tratta di un anticipo – stabilito dal decreto Aiuti bis del governo Draghi – del prossimo adeguamento dei trattamenti, che partirà da gennaio 2023 come contrasto all'inflazione.  Tuttavia, l'anticipo sarà applicato solo alle pensioni fino a 2.962 euro lordi: in questo caso, ammonterà dai 10 ai 50 euro circa al mese.

Si attende, invece, l'erogazione della tredicesima per le pensioni del mese di dicembre.

Quando arriva il bonus 150 euro per i pensionati

I pensionati titolari di reddito fino ai 20mila euro, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, dovrebbero ricevere il bonus 150 euro una tantum contro il caro energia direttamente sul cedolino di novembre.  La misura, prevista dal governo Draghi con il decreto Aiuti ter, ricalca nella modalità di erogazione il bonus 200 euro contro il caro energia dello scorso luglio. I pensionati, come i percettori di rdc, i lavoratori dipendenti e i disocuppati con Naspi, non hanno bisogno di fare domanda: riceveranno automaticamente il contributo.  La platea dei beneficiari del bonus 150 euro è, però, più ristretta rispetto a quella del bonus 200 euro contro l'aumento delle bollette e il caro vita: la soglia massima di reddito per accedervi era fissata, infatti, a 35mila euro.

Come cambieranno le pensioni con il Governo Meloni

Il nuovo governo guidato da Giorgia Meloni sarà costretto, a breve, ad affrontare il tema delle nuove politiche sulle pensioni, dato che nel 2023  scadranno le opzioni speciali attualmente in vigore: Quota 102, Opzione Donna e Ape Sociale.
Senza un piano definito in ambito pensionistico, tutti coloro che andranno in pensione dal 2023 si dovrebbero avvalere esclusivamente della Legge Fornero, che prevede un trattamento di vecchiaia a 67 anni e, per quanto riguarda il trattamento di anzianità, 42 anni e dieci mesi di contribuzione per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne. Le soluzioni al vaglio sono diverse e provengono dalle varie parti della coalizione di centrodestra al governo.

Fratelli d'Italia mette sul piatto il rinnovo di Opzione Donna –  ovvero la possibilità di andare in pensione con 35 anni di contributi, 58 anni di età (59 per le autonome) e il ricalcolo dell'assegno con il contributivo al 100% – e il via a una nuova formula: Opzione Uomo. Si tratterebbe, sostanzialmente, dell'Opzione Donna estesa anche agli uomini. In tutti e due i casi, la possibilità di cessare l’attività lavorativa in anticipo costerebbe una riduzione dell'assegno pensionistico in una misura dal 13 al 31%. Una proposta ancora da definire, soprattutto per quanto riguarda la soglia di età anagrafica.

Per quanto riguarda la Lega, il cavallo di battaglia in materia di pensioni rimane Quota 41, ovvero la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi versati, a prescrindere dall'età anagrafica. Forza Italia, invece, propende sempre per un'innalzamento della pensione minima a 1000 euro.

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