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Nessun Paese dell’Eurozona andrà in recessione nel 2023, assicura la Bce

Per la Banca centrale europea nessun Paese dell’area Euro cadrà in recessione quest’anno. Gli economisti di Francoforte, però, intendono alzare di un altro mezzo punto i tassi il mese prossimo per contenere l’inflazione.
A cura di Annalisa Girardi
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Nessun Paese dell'Eurozona andrà in recessione nel 2023. Lo ha assicurato la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde. Gli economisti di Francoforte si aspettano che nessun Paese dell'area Euro cada in recessione quest'anno e intendono alzare di un altro mezzo punto i tassi il mese prossimo, per riportare l'inflazione al 2%, che è il livello considerato auspicabile per i mercati Ue. In un'intervista all'emittente finlandese Yleisradio, Lagarde ha sottolineato come l'inflazione stia cominciando a rallentare e ha ribadito che a marzo la Bce prenderà tutte le decisioni necessarie sulla base dei dati macroeconomici.

Già la scorsa settimana la Banca centrale europea aveva fatto sapere di avere l'intenzione di alzare ulteriormente i tassi di altri 50 punti base, cioè dello 0,5%, per riportare l'inflazione a livelli contenuti. Il primo intervento, dopo oltre dieci anni in cui i tassi erano rimasti a livelli piuttosto bassi, la Bce era intervenuta per la prima volta per frenare l'inflazione e aveva confermato la sua decisione nei mesi successivi.

L'inflazione ha cominciato effettivamente a rallentare e le prospettive economiche sono migliorate. Anche secondo l'ultima analisi di Confindustria l'andamento dell'economia italiana inizia a essere positivo. E questo è specialmente grazie all'inflazione, che è tornata a livelli più contenuti grazie specialmente al calo dei prezzi dell'energia. "Il Pil italiano cresce più delle attese – avevano commentato gli industriali – l'Italia potrebbe evitare del tutto le correzioni a ribasso".

Insomma, gli scenari pessimisti di cui si parlava alla fine del 2022 sembrerebbero essere scongiurati, anche se chiaramente i livelli di crescita attuali rimangono lontani da quelli precedenti la crisi energetica e i picchi di inflazione. A inizio febbraio il presidente di Confinustria, Carlo Bonomi, commentando le politiche italiane ed europee volte a combattere l'inflazione, sottolineando come questa sarebbe dovuta rientrare totalmente entro settembre.

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