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La Bce alzerà ancora i tassi di interesse, cosa succede alle rate dei mutui

Christine Lagarde, presidente della Banca centrale euopea, ha confermato che a marzo i tassi di interesse saliranno ancora dello 0,5%. Continua la strategia della Bce contro l’inflazione, che però ha una ricaduta negativa su chi deve pagare le rate di un mutuo a tasso variabile.
A cura di Luca Pons
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La Banca centrale europea alzerà ancora i tassi di interesse. Lo ha confermato Christine Lagarde, presidente della Bce, ascoltata oggi in un'audizione alla riunione plenaria del Parlamento europeo: c'è l'intenzione di "alzare i tassi di altri 50 punti base", cioè dello 0,5%, "al prossimo meeting di marzo, e poi valuteremo il successivo percorso di politica monetaria", ha detto Lagarde.

La Banca centrale europea ha deciso più volte lo scorso anno di alzare i tassi d'interesse. A luglio li ha alzati per la prima volta da 11 anni, dopo che erano rimasti fissi su livelli piuttosto bassi. La scelta è stata fatta per tentare di frenare l'altissimo tasso di inflazione. Grazie anche agli aumenti degli ultimi mesi, l'inflazione è rallentata e la situazione sembra essere leggermente migliorata.

"I rischi per le prospettive di crescita sono ora più bilanciati di quanto fossero a dicembre", ha commentato Lagarde. Lo scopo ultimo è ancora quello di "riportare l'inflazione al nostro obiettivo del 2%, in linea con il nostro mandato", ha spiegato la presidente della Bce, "e assumeremo le misure necessarie per farlo".

Secondo la stima preliminare che ha presentato Eurostat, "a gennaio l'inflazione media nell'area euro ha segnato una moderazione all'8,5%", anche se "è probabile che il dato definitivo risulti leggermente più elevato della stima iniziale, una volta che si terrà conto dei dati sulla Germania". Nel complesso la riduzione dell'inflazione – che coinvolge anche l'Italia, anche se non in tutti i casi – è dovuta soprattutto al fatto che i prezzi dell'energia sono scesi.

Tuttavia, ha ricordato Lagarde, "complessivamente le pressioni sui prezzi restano forti e l'inflazione di fondo", cioè quella che non tiene in considerazione gli alimenti freschi e l'energia, che hanno prezzi molto variabili, "resta elevata". Comunque i possibili rischi sono diventati "più equilibrati, specialmente sul breve termine".

Cosa succede ai mutui a tasso variabile: nuovo rialzo delle rate

L'ultima volta che la Bce ha deciso degli aumenti nei tassi d'interesse è stato poche settimane fa, a inizio febbraio. Già allora la banca aveva annunciato l'intenzione di proseguire con gli aumenti anche a marzo. I tassi di interesse che la Bce controlla sono quelli che definiscono anche tutti gli altri tassi di interesse, inclusi quelli per i mutui.

L'effetto più immediato di questo aumento, quindi, sarà per chi ha un mutuo a tasso variabile: le rate in questo caso sono legate all'Euribor – un tasso di interesse di riferimento in Europa – e quindi aumenteranno. Come suggerisce il nome, invece, i mutui a tasso fisso non avranno variazioni, poiché in quel caso le rate sono stabilite con la banca nel momento in cui si accende il mutuo.

Molte delle banche centrali mondiali, come la Bce ma anche la Fed degli Stati Uniti, hanno deciso di alzare i tassi di interesse perché l'idea è che questi aumenti scoraggino la circolazione del denaro. Se ‘costa di più' avere dei soldi, allora la domanda di denaro rallenta e, in questo modo, si tende ad abbassare anche l'inflazione. Per chi ha già un mutuo aperto, però, questo significherà dover pagare delle rate più alte.

Christine Lagarde ha specificato che da marzo in poi la Bce valuterà il suo "percorso di politica monetaria" sulla base dei "dati reali". Per questo, non è ancora certo quando l'aumento dei tassi si fermerà, né quando eventualmente potrebbero tornare a scendere.

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