233 CONDIVISIONI

Dal 2021 un assegno da 80 a 160 euro per ogni figlio appena nato

“Si tratta di un primo embrione di quell’assegno universale che vogliamo costruire a partire dal 2021 con il “collegato” alla manovra: uno strumento ad erogazione mensile, strutturale e continuativo per ciascun figlio, dalla nascita fino all’età adulta”: lo afferma la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti. L’assegno unico per i figli a carico non è dunque sparito totalmente dalla legge di Bilancio come si era in un primo momento pensato.
A cura di Annalisa Girardi
233 CONDIVISIONI
Immagine

"In questa manovra, già a partire da gennaio 2020, è previsto un assegno mensile per tutti i nuovi nati, con risorse aggiuntive rispetto a quelle finora riconosciute alle famiglie": così la ministra per le Pari opportunità e per la famiglia, Elena Bonetti, spiega in un'intervista con Avvenire in che modo si concretizzerà la questione dell'assegno unico per i figli a carico, un punto della manovra che in un primo momento sembrava non trovare spazio all'interno della legge di Bilancio.

Bonetti specifica: "È un assegno per tutti che va modulato in base al reddito, dagli 80 ai 160 euro mensili, per 12 mesi. Si tratta di un primo embrione di quell’assegno universale che vogliamo costruire a partire dal 2021 con il "collegato" alla manovra: uno strumento ad erogazione mensile, strutturale e continuativo per ciascun figlio, dalla nascita fino all’età adulta. L’assegno già in manovra nel 2020 è uno strumento esentasse, mentre alcune delle proposte pervenute sul mio tavolo entravano nell’imponibile delle famiglie, facendo aumentare l’Isee e in molti casi rischiando di far uscire il nucleo dal Reddito di cittadinanza. È, come detto, universale, per tutti. Andrà anche agli autonomi, alle partite Iva". La ministra è chiara: a partire dal prossimo anno il Family Act, che lei stessa presenterà alla Leopolda, sarà all'attivo e a sostegno di tutte le famiglie con bambini.

A proposito delle risorse che dovrebbero rendere l'assegno strutturale a partire dall'anno seguente, cioè dal 2021, Bonetti afferma che arriveranno da "un'opera di riorganizzazione complessiva del welfare, con risorse aggiuntive che arriveranno dalla ottimizzazione delle spese esistenti e dalle necessarie scelte politiche". Nell'intervista viene poi affrontata la questione del congedo per i papà, un altro tema collegato alla manovra. La ministra spiega: "Il congedo lo abbiamo dovuto  rifinanziare da capo. E ci siamo battuti per farlo. Era di 5 giorni, lo portiamo a 7 con l’intenzione poi di arrivare almeno a 10, come ci chiede l’Europa".

Per concludere Bonetti anticipa quanto affermerà alla Leopolda sul Family Act, descrivendolo come un piano intergrato strutturato in "bandi speciali per costruire e riqualificare spazi finalizzati a servizi per famiglie, nidi e non solo, in credito d’imposta per il lavoro agile, non solo come strumento di welfare ma come innovazione organizzativa; in Family bond per investire in innovativi servizi di cura, per progetti comunitari e per un’alleanza tra generazioni, in assegni di cura, detrazioni per i servizi di care giving e una necessaria detrazione fiscale per tutte le cure sostenute per malattie croniche e patologie gravi".

233 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views