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Lavoro, Bankitalia: “Occupazione tornata ai livelli pre-crisi, in aumento anche il Pil”

L’occupazione è tornata ai livelli pre-crisi nonostante un calo del 5% delle ore lavorate, secondo quanto emerge dal Bollettino economico di Bankitalia. In aumento anche il Pil: possibile che venga rivisto in positivo quello del 2017.
A cura di Stefano Rizzuti
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I livelli occupazionali in Italia sono tornati ai livelli pre-crisi: è quanto emerge dal Bollettino economico della Banca d’Italia. Il numero degli occupati è tornato ai livelli prossimi a quelli precedenti all’inizio della crisi, ma “si registra un calo delle ore lavorate del 5% rispetto ai livelli pre-crisi”. Secondo Bankitalia, quindi, c’è un “ampio sottoutilizzo del fattore lavoro”. Nel Bollettino si evidenzia come il numero degli occupati sia aumentato dello 0,3% nella primavera del 2017 rispetto al primo trimestre dell’anno.

La crescita di occupati ha riguardato tutti i principali settori, fatta eccezione per quello delle costruzioni. Aumentato, nel 2017, anche il numero di ore lavorate totali e a crescere nel secondo trimestre sono soprattutto i contratti a tempo determinato (+4,8%). Leggero aumento anche per i contratti a tempo indeterminato (+0,2%). La Banca d’Italia sottolinea che nel complesso, dalla fine del 2014, l’occupazione subordinata a termine è cresciuta di 366mila unità, oltre il 15%, quella permanente di 437mila unità, il 3% in più. Inoltre, l’aumento è stato costante anche durante i mesi di luglio e agosto e si prevede che possa proseguire durante i mesi autunnali. Le retribuzioni continuano a crescere a “tassi storicamente bassi”.

Aumenta il Pil, cala il rapporto deficit/Pil

Continua la crescita economica in Italia nel 2017, con il terzo trimestre nel quale si segnala un aumento del Pil dello 0,5% sul periodo precedente. Nei mesi primaverili l’incremento era stato dello 0,3%. Secondo Bankitalia la crescita del Pil per il 2017 potrebbe essere leggermente superiore all’1,4% previsto nel Bollettino economico di luglio.

Bankitalia prevede una rilevante riduzione del rapporto tra debito e Pil: “Nostri esercizi di simulazione confermano che nel medio periodo una rilevante riduzione del rapporto tra debito e prodotto è possibile”, si legge nel Bollettino. Nel 2020, anno di “sostanziale pareggio di bilancio” previsto, il rapporto tra debito e Pil scenderebbe al 123,9%.

Aumenta la produzione industriale

Nel terzo trimestre la produzione industriale avrebbe “registrato un deciso rialzo di quasi due punti percentuali”, sostiene ancora la Banca d’Italia basandosi su valutazioni di dati dei mesi di luglio e agosto. Inoltre, “il clima di fiducia delle imprese rilevato dall'Istat ha continuato a migliorare, in particolare nel comparto dei beni strumentali. Segnali positivi – si sostiene ancora nel documento – provengono anche dall'accelerazione delle immatricolazioni e dei flussi di trasporto merci; per contro i consumi elettrici hanno subito una lieve riduzione”.

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