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Iva, il riordino delle aliquote nella delega fiscale: cosa potrebbe cambiare

Il riordino dell’Iva potrebbe innescare nuove polemiche nella maggioranza. Nella bozza della legge delega fiscake finita sul tavolo del Consiglio dei ministri si legge che il governo “è delegato a introdurre norme per la razionalizzazione dell’imposta sul valore aggiunto e delle imposte indirette sulla produzione e sui consumi” secondo due principi. Vediamo quali sono.
A cura di Annalisa Girardi
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Nella legge delega fiscale al centro delle ultime tensioni tra la Lega e il resto del governo di Mario Draghi non c'è solo la contestata riforma del catasto, ma anche una serie di norme su Iva, Irpef e Irap. E proprio il riordino dell'Iva potrebbe innescare nuove polemiche nella maggioranza. Nella bozza finita sul tavolo del Consiglio dei ministri si legge che il governo "è delegato a introdurre norme per la razionalizzazione dell'imposta sul valore aggiunto e delle imposte indirette sulla produzione e sui consumi" secondo due principi.

In primo luogo si punta a "razionalizzare la struttura dell’imposta sul valore aggiunto con particolare riferimento al numero e ai livelli delle aliquote e alla distribuzione delle basi imponibili tra le diverse aliquote" in modo da "semplificare la gestione e l'applicazione dell'imposta", ma ance "contrastare l'erosione e l'evasione" e "aumentare il grado di efficienza in coerenza con la disciplina europea armonizzata dell'imposta". Il secondo principio, invece, sarebbe quello per cui si mira ad "adeguare in coerenza con l’European Green Deal e la disciplina europea armonizzata dell’accisa, le strutture e le aliquote della tassazione indiretta sulla produzione e sui consumi dei prodotti energetici e dell’energia elettrica, con l’obiettivo di contribuire alla riduzione progressiva delle emissioni di gas climalteranti e alla promozione dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili ed ecocompatibili".

L'obiettivo di un riordino dell'Iva non è nuovo al ministero dell'Economia, ma finora si è sempre messa di lato una serie di questioni politiche. Il Parlamento però ha chiesto una semplificazione del sistema, al momento basato su quattro diverse aliquote: la sfida sarà quella di equilibrare questa esigenza con il fatto che la pressione fiscale su consumi interni è comunque il principale motore della ripresa. Che ovviamente non va messa in pericolo. Sarà quindi importante distribuire adeguatamente le aliquote sui diversi beni.

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