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Istat: crollano le nascite, è il minimo storico dall’Unità d’Italia

Ma se le nascite sono al minino, sono le morti che nel 2015 hanno registrato una crescita, salendo di circa 54 mila unità. Un tasso di mortalità pari al 10,7 per mille, il più alto tra quelli misurati dal secondo dopoguerra in poi.
A cura di Claudia Torrisi
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neonato picchiato genirore

Pochi giovani, pochi bambini. In Italia le nascite sono al minimo storico: secondo il Report sugli indicatori demografici dell'Istat, lo scorso anno sono venuti al mondo 488mila neonati, circa 15mila meno rispetto all'ultima rilevazione. È il dato più basso dall'Unità d'Italia. La media è di 1,35 figli per donna – segnando per il nostro paese il quinto anno consecutivo di riduzione della fecondità – e generalmente il parto avviene più tardi, intorno ai 31,6 anni. A essere diminuito, oltre a quello dei nuovi nati, è anche il numero dei giovani: è il calo la popolazione fino a quattordici anni (8,3 milioni, il 13,7% del totale) e in generale quella dai quindici ai sessantaquattro (39 milioni, il 64,3%). Gli ultrasessantacinquenni sono 13,4 milioni, il 22% degli italiani. L'età media della popolazione è aumentata di due decimi e arriva a 44,6 anni.

istat

Ma se le nascite sono al minino, sono le morti che nel 2015 hanno registrato una crescita, salendo di circa 54 mila unità. I deceduti lo scorso anno sono stati 653 mila, con un tasso di mortalità pari al 10,7 per mille, il più alto tra quelli misurati dal secondo dopoguerra in poi. L'aumento di mortalità risulta concentrato nelle classi di età molto anziane (tra i 75 e 95 anni). La ragione sta secondo l'Istat in parte in "effetti strutturali connessi all’invecchiamento e in parte al posticipo delle morti non avvenute nel biennio 2013-2014, più favorevole per la sopravvivenza". Ad ogni modo, è diminuita anche la speranza di vita alla nascita: per gli uomini si attesta a 80,1 anni (da 80,3 del 2014), per le donne a 84,7 anni (da 85).

Dei 60 milioni e 656 mila residenti in italia al primo gennaio 2016 (in calo di 139 mila unità), 5 milioni 54 mila sono stranieri (l'8,3%), in crescita rispetto all'ultima rilevazione di +39 mila. Scende invece la popolazione di cittadinanza italiana, arrivando a 55,6 milioni (con una perdita di 179 mila residenti).

Nel 2015 128 mila italiani hanno lasciato il paese, corrispondenti a un tasso del 2,1 per mille. Il risultato è frutto di 273 mila iscrizioni e 145 mila cancellazioni e rappresenta un quarto di quello conseguito nel 2007 nel momento di massimo storico per i flussi migratori internazionali. Le iscrizioni dall’estero di stranieri sono state 245 mila e 28 mila i rientri in patria degli italiani.

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