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Incentivi fino a 4mila euro per rottamazione delle auto: cosa prevede l’emendamento al dl Rilancio

Un emendamento di Pd, Iv e Leu, che se dovesse venire approvato entrerà in vigore il prossimo 1° luglio 2020, reintroduce gli incentivi per la rottamazione delle vecchie auto. Il contributo previsto arriverà fino a 4 mila euro ed è rivolto a chi decide di rottamare un’auto con più di dieci anni. L’importo viene diviso tra lo Stato e la concessionaria in uguale misura.
A cura di Annalisa Girardi
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Tra gli emendamenti presentati al decreto Rilancio, circa 8 mila proposte di modifica, ne troviamo uno che punta a reintrodurre gli incentivi per la rottamazione delle vecchie auto. In questo modo si cerca di sostenere uno dei settori più colpiti dall'emergenza coronavirus, quello automobilistico. Il Partito democratico, sostenuto da Italia Viva e Leu, ha infatti introdotto un emendamento che prevede contributi fino a 4 mila euro per chi rottama un veicolo con più di 10 anni. Allo stesso tempo, si incentiva l'acquisto di vetture Euro 6 con emissioni di CO2 superiori ai 61 grammi al chilometro.

Se l'emendamento verrà approvato gli incentivi rimarranno in vigore dal prossimo 1° luglio 2020 fino alla fine dell'anno, al 31 dicembre. Il contributo fino a 4 mila euro previsto per chi rottama un'auto con più di dieci anni viene diviso tra lo Stato e la concessionaria. L'importo sarà pari: 2 mila euro verranno stanziati dallo Stato, mentre altri 2 mila euro saranno messi a disposizione dalla concessionaria. Come anticipato, sono previsti incentivi anche per chi acquista un veicolo nuovo Euro 6. In questo caso è previsto uno sconto di 2 mila euro, sempre valido dal 1° luglio al 31 dicembre 2020. Anche in questo caso la somma è divisa in pari importi tra Stato e concessionaria.

La maggioranza divisa

La maggioranza è però divisa sulla questione. Il Movimento Cinque Stelle non ha infatti sostenuto l'emendamento presentato dagli alleati, ed è contrari a qualsiasi incentivo che non sia rivolto all'acquisto di vetture ibride ed elettrico. Il ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli: il settore "va sostenuto", afferma, anche se spetta al "dibattito parlamentare" trovarne le modalità. La sottosegretaria allo Sviluppo, Alessia Morani, sottolinea come sia necessario uno strumento-incentivo che tra quest'anno e il prossimo consenta di "smaltire lo stock di auto prodotte che hanno comunque standard elevati per la riduzione delle emissioni". Secondo Morani si potrebbe allargare l'attuale ecobonus sulle auto ibride ed elettriche "anche alle auto a motore termico più all’avanguardia", dal momento che "nei piazzali restano 350 mila veicoli prodotti prima della crisi" e che difficilmente saranno venduti.

La crisi del settore automobilistico

Dalle riaperture delle scorse settimane, infatti, il settore automobilistico non ha ripreso quanto si sperava. Secondo il ministero dei Trasporti, nel primo mese di ripresa delle attività le immatricolazioni contate sono state del 49,61% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Ad aprile, invece, le vendite sono state praticamente azzerate, con un 97,55% in meno. La perdita di fatturato si aggira attorno agli 8,3 miliardi di euro. Le stime per l'anno non sono positive: si potrebbe infatti registrare un calo di 17,4 miliardi rispetto all'anno scorso, a cui vanno aggiunti 3,8 miliardi di euro di gettito IVA.

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